/DISOCCUPATI PICENI, CHIEDIAMO RESPONSABILITA' ALLE FORZE POLITICHE
DISOCCUPATI PICENI, CHIEDIAMO RESPONSABILITA' ALLE FORZE POLITICHE
DISOCCUPATI PICENI, CHIEDIAMO RESPONSABILITA' ALLE FORZE POLITICHE
I Disoccupati Piceni chiedono a tutte le forze politiche, senso di responsabilità, la situazione è molto grave, occorre trovare soluzioni urgenti e straordinarie per aiutare le famiglie senza reddito e lavoro.
Sabato 17 febbraio, una delegazione del gruppo "Disoccupati Piceni", ha partecipato al dibattito elettorale che si è svolto al Palazzo dei Capitani, con sette aspiranti deputati al collegio uninominale della Camera, cui facciamo gli auguri per essere eletti e ricordando che dovranno rappresentare il nostro territorio, con grande responsabilità a Roma. Tuttavia, Non possiamo nascondere la nostra delusione, perché durante l’incontro, non abbiamo sentito soluzioni concrete e immediate per i trentamila cittadini piceni, senza lavoro e reddito. Prima dell’inizio del "faccia a faccia" pubblico fra gli aspiranti candidati, qualcuno, ha detto di capire la nostra situazione, di disoccupati. Per capire veramente la situazione di un disoccupato che non lavora da due, tre anni e persino da quattro anni, bisogna perdere il lavoro, smettere di percepire un reddito, dovere continuamente pensare come pagare il mutuo e l’università per i figli, non avere denaro in tasca, chiedere aiuto ai genitori anziani, o prosciugare il conto in banca, e andare quasi tutti i giorni al centro per l’impiego, inutilmente a cercare un lavoro. Cercare un Lavoro qui nel Piceno, dove le zone industriali sono diventate un deserto pieno di capannoni industriali vuoti, dove un’occupazione è diventata un sogno per un trentenne e un miraggio per un over50. Questa è la situazione drammatica, cui i nostri rappresentanti devono farsi carico. Di questi argomenti, e soprattutto di soluzioni concrete, avremo voluto sentire parlare i nostri aspiranti candidati al Parlamento.
La situazione nel Piceno è grave, la gente comincia a rovistare tra i cassonetti al termine dei mercati, molti cittadini separati dormono in macchina o in spiaggia, ragazzi e padri di famiglia per portare a casa pochi euro fanno i pendolari fino a Genova o Torino come steward allo stadio, i più fortunati trovano un’occupazione con contratti a chiamata di due o tre giorni a settimana. Durante il dibattito, non sono mancati, purtroppo momenti di conflitto tra i candidati, non va bene, questo è il momento, in cui deve prevalere lo spirito di responsabilità, serve l’unità di tutte le forze politiche, solo tutti uniti possiamo ottenere risultati importanti, i cittadini chiedono soluzioni immediate.
Abbiamo sentito parlare dell’intenzione, di chiamare il Presidente della Regione, dopo il 4 marzo. Noi come gruppo abbiamo chiesto, la scorsa settimana ad Ancona, un Consiglio regionale straordinario e l’intervento del ministro del Mise. Sarebbe importante riuscire a organizzare, con l’aiuto dei nuovi rappresentanti eletti, un consiglio regionale monotematico ad Ascoli, per affrontare la crisi. Abbiamo chiesto, come si pensa di aiutare, le famiglie in difficoltà economiche?
Occorre trovare soluzioni urgenti e straordinarie per aiutare i cittadini senza reddito e lavoro. In attesa che l’area di crisi, porti nuova occupazione, Noi chiediamo un ammortizzatore modulato alla precarietà, il reddito di dignità è un primo ma timido passo, sono 400 euro senza contributi, per poche famiglie. Occorre richiedere il vecchio ma unico vero ammortizzatore, la MOBILITA’ per tutti i cittadini senza lavoro, mille euro con i contributi, in cambio dell’immediata disponibilità per un lavoro socialmente utile. Serve un piano di sviluppo economico, che passi attraverso nuove infrastrutture, come la terza corsia autostradale, un ateneo universitario piceno, fino alla Banda larga. Occorre un piano d’investimento per il Piceno almeno di un miliardo di euro. Si è accennato alla corruzione, una piaga che distoglie dall’economia enorme risorse economiche. Per noi il modo per limitare la corruzione è l’alternanza, ogni cinque anni dal posto pubblico a privato, provvedimento in uso da diversi anni in alcuni paesi, del nord dell’Europa. In Italia, ci sono interi nuclei familiari, dove Tutti hanno un’occupazione statale, e altre famiglie in cui Tutti sono disoccupati.
La presenza d’intere famiglie in alcune amministrazioni, favorisce il malaffare, corruzione, assenteismo, e nepotismo, occorre attuare nuove misure, che garantiscono la rotazione del dipendente dall’impiego statale a privato. Il posto pubblico può essere considerato un ammortizzatore per le famiglie, quindi deve essere disponibile per tutti i cittadini. E’ stato chiesto il controllo, per l’effettivo uso nel Piceno, delle risorse economiche dell’area di crisi industriale complessa, che saranno elargite alle aziende. Per garantire l’uso corretto delle risorse pubbliche offerte alle imprese, lo Stato o la Regione devono pretendere, che i rappresentanti del territorio, in cui è presente lo stabilimento (Comune e Regione), insieme ai rappresentanti dei lavoratori, devono sedere nel consiglio d’amministrazione aziendale e partecipare in maniera attiva alle decisioni. Abbiamo sentito, parlare di eccessivo costo del lavoro, che penalizza l’occupazione. Il Piceno detiene il triste primato di "reddito più basso d’Italia" per le aziende private, dovrebbero arrivare centinaia d’imprese e multinazionali, ma non è cosi. Ha detto Marco incontrato in piazza, le aziende che hanno presentato le domande per l’accesso alle agevolazioni della legge 181/89, sono poche e quasi tutte, sono società a responsabilità limitata, significa che in qualsiasi momento possono chiudere e lasciare il territorio. Sempre Marco ci racconta: In Germania uno stipendio medio si aggira intorno alle tre mila euro mensile. Si parla di ridurre la settimana lavorativa a ventotto ore, noi in Italia lavoriamo nel privato in media quarantotto ore settimanali. La verità, le aziende tedesche puntano sulla QUALITA’, e conferiscono ai lavoratori, stipendi dignitosi, con un forte potere d’acquisto che garantiscono i consumi. In Italia, si pensa alla QUANTITA’, si cerca di fare concorrenza alle aziende dell’Oriente, dove già da anni si usano i robot, ecco perché molte aziende per riuscire a competere, vietano tutte le pause, anche per andare in bagno. Nessuno ha parlato, e affronta, come ci ha riferito, Antonio, giovane trentenne disoccupato, dell’arrivo dell’industria 4.0. che aumenterà il numero dei cittadini senza occupazione, se non si cambiano paradigma, e il nostro pensiero ovvero le macchine devono favorire, come si diceva negli anni Settanta, il tempo libero e la riduzione degli sforzi, invece per ora, si pongono le macchine in concorrenza con i lavoratori. Le parti sociali, che dovrebbero riportare queste problematiche, difendere i lavoratori e chiedere con forza interventi, negli ultimi anni purtroppo sono sparite. Marco, incontrato prima del dibattito, insiste: le aziende dovrebbero puntare sul Made In Italy, purtroppo sappiamo che molte imprese producono più del novanta per cento all’estero e poi riportano le merci in Italia, apponendo il marchio di made in Italy, danneggiando le imprese serie del territorio, l’occupazione e l’economia. I problemi da affrontare sono molti, ma confidiamo, sullo spirito di responsabilità e consapevolezza dei nostri candidati.
Restiamo in attesa come cittadini e come gruppo, del Consiglio Regionale straordinario per il Piceno. Per dare forza alle nostre proposte anticrisi, occorrono la presenza e la partecipazione di tutti i cittadini, solo in questo modo si possono ottenere risultati e difendere i diritti.
Invitiamo le persone a partecipare, e prendere parte in maniera attiva, "perché lamentarsi solo, non serve a niente". Il tempo delle lamentele è finito, serve partecipare e dare il proprio contributo.
Aderisci e dai una mano con la tua presenza al Gruppo " Disoccupati Piceni ", inviando un messaggio, al numero WhatsApp 334 7555 410. Chi vuole seguirci siamo anche su facebook, basta cliccare "Disoccupati Piceni", ed essere informati sulle prossime iniziative.
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