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SCATTANO I PREPENSIONAMENTI A "IL MESSAGGERO"

SCATTANO I PREPENSIONAMENTI A "IL MESSAGGERO"

Il Sigim comunica:
"E' stata firmata al Ministero del Lavoro la cassa integrazione finalizzata al prepensionamento per 35 giornalisti del Messaggero (34 art. 1 di cui 6 nelle Marche e un art. 12). Hanno firmato il piano Cdr, azienda e Federazione nazionale della stampa italiana (ma solo dopo aver ottenuto la sparizione dall'accordo della solidarietà 'orizzontale' che l'azienda incredibilmente pretendeva). Non hanno firmato le associazioni regionali territorialmente competenti (Lazio, Marche, Umbria, Abruzzo - le prime due presenti, le ultime due assenti).
La firma è stata preceduta da un ultimo tentativo di mediazione nel quale le Marche hanno ribadito l'impossibilità di sottoscrivere un piano fatto di soli tagli e di nessun investimento, caratterizzato da assoluta vaghezza su elementi-chiave dell'accordo a monte sottoscritto in sede aziendale.
A fronte delle chiusure non immediate ma certe delle redazioni di Pesaro e Ascoli e del concentramento dei redattori superstiti ad Ancona, nessun riferimento numerico è stato infatti fornito dall'editore su:
1. target diffusionali e pubblicitari a fine ristrutturazione una volta completato il 'rilancio';
2. organico del nascituro 'superdesk' anconetano subito gravato dal contratto di solidarietà;
3. nuove assunzioni nelle Marche per sostituire i giornalisti che abbandoneranno la testata in caso di disponibilità del relativo fondo Inpgi (oggi incapiente);
4. garanzie economiche per i redattori costretti al cambio di sede;
5. clausole di garanzia stipendiali per la trasformazione degli art. 36 di Pesaro e Ascoli in corrispondenti art. 12.
A fronte di risparmi aziendali complessivi stimati dal Cdr - e quantificati al tavolo - pari a 30 milioni di euro per i prossimi otto anni, la Caltagirone Editore ha rifiutato ogni intervento a favore delle Marche. Persino la richiesta - da neppure 100.000 euro - di mantenere in via sperimentale un art. 1 a Pesaro e un art. 1 a Ascoli per i sei mesi successivi alla chiusura delle redazioni è stata respinta. Sarebbe stato un segnale pur minimo di investimento. Che non c'è stato.
Inevitabile la presa d'atto della mancanza delle condizioni per una firma. Il Sigim verificherà con il Cdr i vari 'step' del piano nelle Marche, nei previsti incontri periodici".

Ancona, 6 novembre 2014
        

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