AFS Agenzia FotoSpot

UIL, BIANCHINI: "REDDITO E PENSIONE DI CITTADINANZA, NELLE MARCHE SONO 48.804"

UIL, BIANCHINI: "REDDITO E PENSIONE DI CITTADINANZA, NELLE MARCHE SONO 48.804"

NUOVO REPORT, CON I DATI AL 7 GENNAIO, SULL’ANDAMENTO DEL REDDITO DI CITTADINANZA (RDC) E PENSIONE DI CITTADINANZA. 

L’INPS ha pubblicato il nuovo Report, con i dati al 7 gennaio, sull’andamento del Reddito di Cittadinanza (RDC) e Pensione di Cittadinanza (PDC).

Il numero totale dei nuclei percettori di Rdc/PdC ammonta a 1.249.809. Il numero di quelli residenti Centro è pari a 194.127.

Nella Regione Marche risultano nel totale 48.804 persone che ricevono i due sussidi. Con un incremento di 10.589 unità rispetto all’anno precedente; l’importo medio mensile ricevuto ammonta a €.446,44.

Disaggregando i dati abbiamo:

  • 45.791 persone ricevono il RDC con un incremento di 10.439 unità rispetto all’anno precedente; l’importo medio mensile ricevuto ammonta a €.484,04.

  • 3.013 ricevono la PDC con un incremento di 150 unità rispetto all’anno precedente. L’importo medio mensile ricevuto ammonta a €.228,14.

    L’allegato prospetto analitico riporta la situazione delle cinque provincie marchigiane. Le stesse mostrano un incremento dei due sussidi. 

    Circa la situazione della nostra provincia si registra, nel complesso, che 7.227 (+1.599 sull’anno precedente) persone fruiscono di questi strumenti di sostegno. La quasi totalità di queste (6.698) ricevono il RDC mentre quello da PDC riguarda solo 429 unità (+26).

    L’importo medio mensile ricevuto:



  • RDC €.482,71; 

  • PDC €.253,25. 

    IL COMMENTO 

    Risulta evidente che con l’acuirsi della crisi dovuta agli aspetti socio economici e al COVID 19 tanti cittadini, privi di sostegno e/o ammortizzatore sociale di qualsiasi genere, sono costretti a presentare domanda per avere un sussidio per vivere. 

    Stessa cosa, anche se con numeri diversi, riguarda i pensionati ovvero coloro che hanno una pensione e un ISEE ai limiti della sopravvivenza. 

    I fruitori del sussidio sono in costante crescita (oltre il 25%) in tutte le provincie marchigiane a dimostrazione delle difficoltà della nostra gente. 

    Difficoltà e ricorso che aumenteranno poiché tra due mesi scade il blocco dei licenziamenti, urge assolutamente una proroga per evitare una bomba sociale e conseguentemente il rischio che questi strumenti implodano. 

    Modeste sono le cifre percepite che andrebbero riviste se si vuole realmente effettuare la lotta alla povertà ed evitare le diseguaglianze sociali. 

    Occorre inoltre raggiungere una platea più ampia di beneficiari che ne hanno effettivamente bisogno eliminando eventuali beneficiari illegittimi che spesso ci sono. 

    È altresì necessario verificare i limiti e i margini degli interventi potenziali azioni per rendere lo strumento maggiormente efficace e accessibile alle famiglie bisognose. 


Sono necessarie sinergie con le politiche attive e con i progetti sociali di utilità, magari con un maggiore collegamento con i Comuni, gli enti sociali e il Terzo settore.  

Con le politiche attive si può favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro; questo nasce con gli investimenti produttivi, con la formazione e il reinserimento nel mercato del lavoro. 

Il Recovery Plan è una grande opportunità, dove anche il sindacato dovrà essere consultato, che non può andare persa se vogliamo rispondere a queste povertà. 

DI GUIDO BIANCHINI UIL ASCOLI PICENO 
        

Categorie e Argomenti