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BADANTI, QUASI 2000 EURO DI DETRAZIONI NELLE MARCHE

BADANTI, QUASI 2000 EURO DI DETRAZIONI NELLE MARCHE

L'analisi sulle detrazioni delle spese per gli addetti all'assistenza personale indicate nella dichiarazione dei redditi 


L'invecchiamento della popolazione oltre al progressivo calo della spesa pubblica per la famiglia e l’assistenza, hanno generato negli ultimi anni un forte aumento della richiesta di servizi di assistenza a domicilio da parte delle famiglie. Mediamente una badante costa  alla famiglia 16 mila euro annui e solo una parte di queste spese possono essere portate in detrazione nella dichiarazione dei redditi. L'A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari ha analizzato come i contribuenti italiani detraggono dai propri redditi le spese sostenute per gli addetti all'assistenza personale. Dall'analisi dell'A.N.CO.T. su dati del Ministero delle Finanze e dell'Economia emerge che sono stati i liguri a detrarre mediamente gli importi più consistenti delle spese per gli addetti all'assistenza personale. 


Dalle dichiarazioni presentate nel 2016 e riferita ai redditi per precedente anno emerge che i marchigiani hanno detratto, mediamente, 1890 euro. 


A seguire, le detrazioni effettuate dai contribuenti nelle diverse regioni sono state mediamente pari a:  Liguria 1.940 euro, Emilia-Romagna 1.920 euro ,Toscana 1.920 euro, Umbria 1.920 euro, Piemonte 1.900 euro; Friuli Venezia Giulia 1.900 euro; Marche 1.890 euro; Lazio 1.880 euro; Lombardia 1.870 euro; Abruzzo 1.870 euro; Veneto 1.860 euro; Valle d'Aosta 1.830 euro; Sardegna 1.810 euro; Sicilia 1.800 euro; Puglia 1.790 euro; Campania 1.780 euro; Basilicata 1.770 euro; Trentino Alto Adige (PA Bolzano) 1.760 euro; Molise 1.750 euro; Calabria 1.740 euro e Trentino Alto Adige (PA Trento) 1.720 euro.  


In Italia le detrazioni sono state indicate nella dichiarazione da 122.808 contribuenti per un ammontare complessivo pari a 230.902.000 euro e ad una media di 1.880 euro. “Le mutate esigenze da parte degli italiani – ha detto Arvedo Marinelli presidente nazionale dell'A.N.CO.T. Associazione Nazionale Consulenti Tributari – richiedono l'utilizzo sempre crescente di servizi legati all'assistenza personale. Sono detraibili le spese sostenute per gli addetti all’assistenza personale, nei casi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana, nella percentuale del 19%, calcolabile su un ammontare di spesa non superiore a 2.100 euro (quindi, l’importo massimo detraibile è pari a 399 euro), purché il reddito complessivo del contribuente non sia superiore a 40mila euro (articolo 15, comma 1, lettera i-septies, Tuir)”. “Ricordiamo che sono considerati non autosufficienti nel compimento degli atti della vita quotidiana i soggetti che non sono in grado, ad esempio, di assumere alimenti, di espletare le funzioni fisiologiche e provvedere all’igiene personale, di deambulare, di indossare gli indumenti – ha detto Annamaria Longo Segretario Nazionale dell'A.N.CO.T. – e, inoltre, può essere considerata non autosufficiente anche la persona che necessita di sorveglianza continuativa. Lo stato di non autosufficienza deve risultare da certificazione medica. Le spese devono risultare da idonea documentazione, che può anche consistere in una ricevuta debitamente firmata, rilasciata dall’addetto all’assistenza”.


 
        

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