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DISOCCUPATI PICENI: QUANTI E QUALI PROGETTI SONO STATI PRESENTATI?

DISOCCUPATI PICENI: QUANTI E QUALI PROGETTI SONO STATI PRESENTATI?

Sono passati quasi sei mesi dall’accordo di programma per l’aerea di crisi complessa industriale Val Vibrata-Piceno, firmato al Ministero dello sviluppo economico. Noi disoccupati vorremmo sapere quante aziende e quali progetti sono stati presentati, insomma quanti posti di lavoro si pensano saranno creati. Attualmente, Noi siamo senza lavoro e un reddito, l’aerea di crisi prevedeva la proroga delle mobilità, per circa 600 disoccupati. Le risorse sono state stanziate dal Ministero, ma la Regione, ancora non eroga queste somme, importantissime per le famiglie che devono sopravvivere. In ogni caso, 600 proroghe delle mobilità sono un numero, del tutto insufficienti, per aiutare tutte le famiglie che hanno perso il lavoro, ricordiamo ci sono più di 20.000 disoccupati nel Piceno. Immaginiamo e auspichiamo che ai tavoli istituzionali, le parti sociali, abbiamo sollevato il problema della presenza, nel nostro territorio di più di venti mila disoccupati. Tra le nostre richieste anticrisi, in attesa, di nuovi posti di lavoro, abbiamo chiesto, di garantire alle migliaia di cittadini disoccupati, un ammortizzatore sociale che copra ogni periodo di disoccupazione e garantisca quindi un salario per vivere e i contributi per la pensione. Un reddito, che permette alle famiglie di vivere con dignità e di riprendere i consumi. I consumi delle famiglie che favoriscono la sopravvivenza delle attività economiche sul territorio.

Finalmente, dopo vari incontri con alcune amministrazioni locali, il vice sindaco di Ascoli Piceno ha annunciato, l’investimento di una parte del bilancio comunale, circa 400.000 euro, per aiutare i cittadini in difficoltà economiche che attualmente non possono usufruire del Rei (Reddito di inclusione sociale) e del Sia (Sostegno per l'Inclusione Attiva). In cambio di una prestazione lavorativa, il Comune offre un reddito. Aggiungiamo, se fosse possibile un ulteriore sforzo, per aggiungere a questo reddito anche i contributi per pensione.

Comunque, questo è sicuramente un primo e importante intervento, che vorremmo fosse seguito anche da altre amministrazioni comunali. Dobbiamo dire, che altri interventi, attuati da alcune amministrazioni, le stesse amministrazioni che non hanno firmato le nostre proposte anticrisi, come la soluzione di offrire una somma di 1500 euro alle aziende per assumere, non trovano il nostro appoggio, perché preferiamo che queste risorse economiche della Comunità, fossero distribuite in cambio di un lavoro, direttamente alle famiglie. Le famiglie con i loro consumi sostengono l’economia.

In ogni caso saremmo interessati ad esaminare i dati, per capire quante risorse sono state usate e quanti disoccupati hanno trovato un occupazione stabile. Allo stesso modo, non si può fare credere o illudere i disoccupati, che riscrivere "il curriculum", possa aiutare a trovare un’occupazione stabile, in un territorio dove la delocalizzazione e la stessa rinuncia ai finanziamenti della cosiddetta "cassa del Mezzogiorno" hanno portato alla desertificazione industriale, di una delle provincie più ricche del Centro Italia. Come ci ha detto Germano, già in pensione da parecchi anni, dopo avere versato solo 29 anni di contributi all’Inps: "senza le risorse economiche arrivate dalla "cassa del Mezzogiorno", in questo territorio saremmo rimasti alla pastorizia".

L’abbiamo già detto, e lo ripetiamo, Non possiamo pensare di andare avanti solo con gli ammortizzatori sociali, serve un nuovo piano di sviluppo del Piceno, che deve passare anche attraverso, la rivalutazione delle risorse e dei prodotti tipici locali. Servono nuove infrastrutture, dalla terza corsia dell’autostrada, passando per i binari per il trasporto merci, all’ateneo universitario Piceno, che deve diventare il punto di riferimento per il territorio, fino alle nuove vie del mare e alla Banda Larga.

Abbiamo chiesto, e lo chiederemo di nuovo, quando andremo in Regione, l’utilizzo di una percentuale ben definita della manodopera Picena per la ricostruzione post sismica. Per questo motivo chiediamo l’adesione e la partecipazione ai cittadini del Piceno per venire e sostenere le nostre proposte in Ancona. Nei prossimi mesi arriveranno parecchi miliardi, le aziende e la manodopera locale devono essere i principali beneficiari di queste risorse, riteniamo le norme devono essere cambiate, per favorire la massima occupazione Picena nelle opere per la Ricostruzione.


Rinnoviamo l’appello ai Cittadini di partecipare ai nostri futuri incontri, e soprattutto di seguirci in Ancona, per fare Sentire la voce unita del Piceno.


Molto probabilmente, andremo in Ancona, la prima settimana di febbraio, ovviamente ci siamo posti il traguardo di portare almeno un migliaio di cittadini. Coloro che volessero partecipare, o semplicemente chiedere informazioni, è possibile chiamare il numero di telefono 334 7555 410.


L’elenco completo delle nostre proposte anticrisi che porteremo in Ancona, può essere chiesto, a una nostra delegazione presente il martedì e venerdì al mercato di San Benedetto del Tronto, e mercoledì e sabato mattino in Ascoli in Piazza Arringo, oppure tramite il nostro numero WhatsApp 334 7555 410. Aderisci e partecipa con la tua presenza al Gruppo " Disoccupati Piceni ", inviando un messaggio al numero WhatsApp 334 7555 410. Chi vuole seguirci siamo anche su facebook, basta cliccare "Disoccupati Piceni", ed essere informati sulle prossime iniziative.


Disoccupati Piceni

 
        

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