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FERMO AUTOTRASPORTO, CNA: DANNO PER IL SETTORE GIA' IN CRISI"

FERMO AUTOTRASPORTO, CNA: DANNO PER IL SETTORE GIA' IN CRISI"

FERMO AUTOTRASPORTO, LA CNA DI ASCOLI: INEVITABILE SE NON CI SARANNO AZIONI CONCRETE IN FAVORE DELLE IMPRESE MA AUSPICHIAMO UNA SOLUZIONE PER EVITARE CONTRACCOLPI AL TURISMO NEL PICENO IN UN PERIODO CLOU DELL'ANNO

Inizio di agosto fortemente a rischio per il Piceno e soprattutto per il turismo e la grande necessità di approvvigionamenti che strutture e imprese hanno visto il periodo. La Cna di Ascoli sostiene e promuove il fermo proclamato dall'autotrasporto - sempre più in ginocchio a causa della crisi - ma auspica, da parte del Governo, segnali immediati che sostengano realmente il comparto e che non penalizzino direttamente e indirettamente il Piceno nel pieno della stagione turistica. "Il gasolio non accenna a diminuire, il problema Iva resta irrisolto - spiega Barbara Pietrolungo, portavoce per la Cna di Ascoli del settore autotrasporto - e se c'è qualche minimo segnale di agevolazione è per l'agricoltura e la pesca. L'autotrasporto sembra essere stato dimenticato e da qui la decisione, difficile ma ponderata, di proclamare il fermo dei mezzi".

Senza la circolare dell'Agenzia delle Entrate che dovrebbe rendere operative le deduzioni, fermi i 68 milioni previsti dal precedente Governo. Un risparmio mancato per ogni impresa tra i 3mila e i 12.700 euro l'anno. La beffa dei ritardi nella presentazione delle denunce dei redditi, che gli autotrasportatori non hanno potuto presentare nei termini previsti (30 giugno). "La scadenza della denuncia dei redditi non può essere rimandata

La Cna Fita informa che è stata inviata in data 11 luglio 2018, dall’UNATRAS alla Commissione di Garanzia la proclamazione del Fermo dei servizi di Autotrasporto dal 6 al 9 Agosto 2018.

La proclamazione si è resa necessaria poiché alla data dell’11 Luglio 2018, non c’è traccia del comunicato stampa dell’Agenzia delle Entrate che deve ufficializzare gli importi da utilizzare per le deduzioni forfetarie. Senza le agevolazioni delle deduzioni forfetarie, ovvero con importi inferiori a quelli stabiliti lo scorso anno (17, 85 e 51,00 euro),

IL GOVERNO RISCHIA DI DARE IL COLPO DI GRAZIA A QUESTO SETTORE CHE DA ANNI VERSA IN GRAVI DIFFICOLTÀ

Nei dieci anni di congiuntura economica (2008 – 2017), hanno cessato 26.946 imprese. Il settore è costretto a sostenere delle spese vertiginose, soprattutto per il COSTO DEL LAVORO e per l’acquisto del GASOLIO. In merito ai salari minimi, l’Europa è divisa in tre gruppi: il primo, a cui appartengono i Paesi dell’Est, dove non si raggiungono 500 euro al mese; il secondo, costituito da Paesi del Sud UE con salari compresi tra 5oo e 1.000 euro; il terzo che comprende i Paesi dell’Ovest e del Nord UE dove le retribuzioni minime sono ben al di sopra di 1.000 euro al mese. L’Italia, non ha un salario minimo ma, secondo un’indagine dello studio legale Rota Porta pubblicato nel 2014 sul Sole 24 Ore si evince che in Italia è intorno ai 1.141,33 euro per il settore dell’abbigliamento, 1.204,84 per l’agricoltura, 1.233,16 per l’alberghiero, 1.266,57 per l’industria metalmeccanica,1.313,23 per l’edilizia, 1.420,78 per l’alimentare e 1.800,52 per il credito. Stando a queste soglie, la media del salario minimo italiano (considerati almeno questi settori) si aggirerebbe sui 1.340 EURO (dato 2014). Nel mese di maggio 2018, l’Italia ha raggiunto il poco invidiabile primato del secondo posto nella classifica dei prezzi di gasolio alla pompa più alti d’Europa; prima di lei solo la Svezia

Inoltre, sempre in Italia, nonostante il costo industriale del gasolio sia in linea con gran parte dei Paesi europei (11° posto, in ordine crescente di costo industriale del gasolio), tassazione ed accise incidono sul prezzo alla pompa per il 59,19% e le assegnano, anche in questo caso, il secondo posto per maggiori imposte applicate, prima di lei solo il Regio Unito.

CON QUESTE DIFFERENZE NON C’È PARTITA. SE A QUESTO AGGIUNGIAMO L’ASSENZA DELLE AGEVOLAZIONI PREVISTE PER IL SETTORE, L’AUTOTRASPORTO ITALIANO COLLASSA

Per questo motivo, constatando la completa indifferenza del Governo che neppure convoca un tavolo per avviare un confronto sui problemi della categoria, tutte le sigle aderenti ad UNATRAS hanno sottoscritto ed inviato la proclamazione del fermo nazionale dei servizi di autotrasporto che verrà effettuato dal 6 al 9 agosto. Terremo costantemente aggiornata la categoria sulle evoluzioni della vicenda.
        

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