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FUORI DAI DENTI, PMIA GALANTI: "DPCM E LE CRITICITA' DELL'AUTOTRASPORTO"

FUORI DAI DENTI, PMIA GALANTI: "DPCM E LE CRITICITA' DELL'AUTOTRASPORTO"

Roberto GALANTI: <Il COVID ha cambiato i colori del tricolore? Speriamo di no!

Dopo l’ennesima puntata della fiction Governativa, premessa la situazione difficilissima dove ognuno parla dei problemi che vive, a me interessa, anche nella condivisione con tutti gli operatori e cittadini, evidenziare la criticità dell’autotrasporto che vivo da imprenditore del settore  e da rappresentante di categoria da soli 32 anni!!!.

Tralascio, seppur di importanza vitale, parlare dei problemi ormai storici dell’autotrasporto e che gli addetti ai lavori conoscono benissimo, per parlare delle chiusure alle ore 18,00 di tutte quelle attività che per noi sono importanti.

Dal penultimo DPCM, se confermato, si mette in discussione la dignità delle persone, in particolare di una categoria che, da sempre ed in particolar modo nel lockdown di inizio anno dell’emergenza,  ha sempre garantito la certezza della presenza nei supermercati degli alimentari, dei dispositivi medici, delle attrezzature  e dei medicinali e di tanto latro.

In sostanza siamo “eroi” nella normalità dell’attività svolta con dedizione, umiltà e professionalità. Non ci piace essere definiti eroi, ma responsabili che pretendono rispetto e dignità. Ora con le restrizioni di necessità, i trasportatori rischiano di trovarsi nell’impossibilità di consumare un pasto caldo e accedere ai servizi igienici, se non in autostrada. Perchè solo in autostrada dove, per altro, si praticano prezzi assurdi?

Bella domanda! I mezzi, caro Ministro, circolano se non lo sa, nella capillare rete stradale nazionale, anche su tratte non a pedaggio; pertanto sarebbe logico prevedere apertura di punti di ristoro da individuare, ascoltando la categoria e non i professionisti delle letture che non corrono al passo con i tempi. E’ mai possibile che dobbiamo prendere esempio da altri stati. In Francia le Associazioni dell’autotrasporto, su questo problema di limitazioni orarie, hanno chiesto l’apertura di 280 punti di ristoro riservati ai camionisti tanto che da sabato 7 novembre 2020 scorso ha permesso a 280 ristoranti di aprire le porte agli autisti di veicoli industriali dalle 18.00 alle 22.00.

La selezione all’ingresso dei punti di ristoro avverrà tramite la presentazione della Carta di qualificazione del conducente (CQC). Tutto questo dopo che  i sindacati francesi avevano annunciato una mobilitazione della categoria se questa richiesta non fosse stata accolta e ora considerano questa apertura come un primo passo, perché in seguito bisognerà aumentare il numero delle deroghe.  

Buon senso? Io credo sia il dovuto riconoscimento dell’importanza , del rispetto e della dignità di un settore vitale per la normale sopravvivenza di tutti.

I sindacati Francesi  hanno pensato forse meno alle provvidenze finalizzate alla innovazione dei mezzi e di più alla praticità.

Ora, oltre ad un pasto caldo, i camionisti francesi potranno beneficiare di parcheggi, servizi igienici e docce. Da definire l’elenco dei locali ad esclusivo utilizzo della categoria nelle ore dove circolano quasi elusivamente solo i mezzi pesanti.

Esempio difficile da copiare in Italia? Assolutamente no, ma è necessario avere buon senso, attenzione, praticità e conoscenza del sistema trasporto>.
        

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