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DISOCCUPATI PICENI, CONSEGNATE LE PROPOSTE ALLA COMMISSIONE REGIONALE LAVORO

DISOCCUPATI PICENI, CONSEGNATE LE PROPOSTE ALLA COMMISSIONE REGIONALE LAVORO

I "Disoccupati Piceni" hanno incontrato e consegnato le proprie proposte anticrisi alla Commissione Lavoro regionale. (FOTOGALLERY)

Nella mattinata del 6 febbraio, i "Disoccupati Piceni", in attesa di incontrare la Commissione Lavoro, hanno distribuito le proprie proposte anticrisi, nella vicina piazza Cavour, davanti al palazzo del Consiglio regionale. In quell’orario, abbiamo incontrato pochissimi disoccupati. Durante le due ore, di volantinaggio ad Ancona, è stato rilevato, una notevole differenza di presenza di cittadini senza occupazione, rispetto alle piazze del Piceno. A mezzogiorno, una delegazione dei "Disoccupati Piceni", ha incontrato la Seconda Commissione consiliare permanente, che si occupa principalmente di: SVILUPPO ECONOMICO, FORMAZIONE PROFESSIONALE E LAVORO, AFFARI EUROPEI E INTERNAZIONALI, SETTORE PRIMARIO. Riportiamo solo alcune delle nostre proposte anticrisi presentate. L’elenco completo delle nostre proposte può essere chiesto tramite il nostro numero WhatsApp 334 7555 410.

Durante l’incontro, è stato ribadito, che il gruppo dei "Disoccupati Piceni", negli ultimi mesi ha incontrato tutte le amministrazioni locali della provincia. Il nostro territorio è stato colpito, da una grave crisi economica, iniziata nei primi anni Duemila. Oggi il Piceno detiene il triste primato di avere il cosiddetto "reddito più basso d’Italia" per i lavoratori delle aziende private e il più alto tasso di disoccupazione delle Marche, e se aggiungiamo, che siamo stati colpiti da un terremoto devastante, il quadro è drammatico. Occorrono, interventi straordinari e urgenti, per affrontare questa difficile situazione economica-strutturale.

Al primo punto, delle nostre proposte anticrisi presentate, è indicata: la necessità di un Ammortizzatore sociale, per tutti i cittadini disoccupati del Piceno. Significa che in attesa, di nuovi posti di lavoro, che saranno creati con le risorse dell’Area di crisi industriale, è necessario, garantire alle migliaia di cittadini disoccupati, un ammortizzatore sociale che copra ogni periodo di disoccupazione e garantisca quindi un reddito per vivere e i contributi per la pensione. (Come ci raccomanda l’Unione Europea, dal 1992: Ogni volta che il cittadino è senza occupazione e senza reddito, deve essere tutelato). E’ stato detto: il riconoscimento di Aerea di crisi industriale complessa del Piceno, offre la possibilità, di richiedere risorse economiche e di prorogare gli ammortizzatori esistenti. Aiutare le famiglie, significa da una parte garantire i consumi, importanti per le aziende, e dall’altra offrire una vita dignitosa alle persone. Abbiamo richiesto l’immediata erogazione delle mobilità prorogate e la richiesta urgente di un incontro al Mise, per stabilire interventi concreti, necessari per aiutare, i circa 20.000 disoccupati del Piceno. Ovviamente, è stato sottolineato, che il migliore ammortizzatore è un posto di lavoro stabile e sicuro. Abbiamo riportato, tra le esperienze positive, messo in atto dai Comuni incontrati, a favore dei lavoratori in grave difficoltà economica che sicuramente vanno approfondite, il progetto " Reddito di dignità" del Comune di Ascoli Piceno. Un contributo economico rivolto ai cittadini disoccupati, con un ISEE, pari o inferiore a 13.500,00 euro, in cambio di un lavoro socialmente utile.

Tornando al Secondo punto della nostra piattaforma, si è parlato: dell’importanza e l’urgenza di realizzare un piano di sviluppo economico specifico per il territorio Piceno.

Non possiamo pensare di andare avanti solo con gli ammortizzatori sociali, serve un nuovo piano di sviluppo specifico per il Piceno, che deve passare anche attraverso, la rivalutazione delle risorse e dei prodotti tipici locali. Servono nuove infrastrutture, dalla terza corsia dell’autostrada, passando per i binari per il trasporto merci, all’ateneo universitario Piceno, che deve diventare il punto di riferimento per il territorio, fino alle nuove vie del mare e alla Banda Larga.

La situazione in continua evoluzione, deve essere monitorata, chiediamo controlli e verifiche dell’efficacia degli interventi. Ci riferiamo anche, ai nuovi posti di lavoro che saranno creati, con le risorse dell’aerea di crisi complessa.

Abbiamo Chiesto la realizzazione di un Protocollo, in cui la Regione diventa il garante per il controllo delle nuove assunzioni. Si devono garantire assunzioni almeno di 5 anni, si devono evitare assunzioni temporanee, pena il rimborso dei fondi ricevuti. Soprattutto si deve evitare che dopo 18 mesi l’azienda chiude. - Le aziende che ricevono risorse Statali, devono essere "ancorate" al territorio, i macchinari acquistati con i fondi Statali, che paghiamo con le nostre tasse, non possono più essere delocalizzati. Per garantire l’uso corretto delle risorse pubbliche investite, lo Stato o la Regione devono pretendere, che i rappresentanti del territorio, in cui è presente lo stabilimento (Comune e Regione), insieme ai rappresentanti dei lavoratori, devono sedere nel consiglio d’amministrazione aziendale e partecipare in maniera attiva alle decisioni, come già da anni, si fa in diverse nazioni, del nord dell’Europa. --- Non è più tollerabile, che i lavoratori siano sempre gli ultimi a essere informati sulla chiusura aziendale, e i primi a pagare sulle loro vite, errori o speculazioni fatte dai manager. --- Chi meglio dei lavoratori, possono fare i garanti e i controllori del corretto utilizzo dei fondi pubblici elargiti alle aziende. I Lavoratori, il Comune e la Regione devono diventare parte attiva per il controllo delle risorse investite sul territorio. Sono stati chiesti, Interventi in materia di gestione pensionistica.

Ci riferiamo alla situazione particolarmente grave per la fascia dei cittadini over50, generalmente coincidente con i padri e madri di famiglia. Il primo intervento è Concedere ai disoccupati ultracinquantenni, che hanno già versato almeno 30 anni di contributi presso l’Inps, la possibilità di andare in pensione, senza aspettare i fatidici 43 anni contributivi. Oggi, difficilmente raggiungibili, con la precarietà del lavoro introdotta dal Job Act. Significa che Raggiunti i trent’anni di versamenti contributivi, nell’area di crisi complessa industriale, si può decidere di andare in pensione, senza limite di età. In pratica, si calcola la somma totale dei contributi versati, e si divide per gli anni della cosiddetta "aspettativa di vita". Il secondo suggerimento, molto più semplice, è quello di garantire, a questa fascia di cittadini over50 disoccupati, che ha già lavorato per più di 30 anni, una occupazione nei lavori socialmente utili o nelle società partecipate pubbliche. Al termine della presentazione delle nostre proposte anticrisi, è iniziato il dibattito in Commissione. Abbiamo sollecitato l’intervento urgente del Ministero dello Sviluppo Economico, per azioni urgenti per le aree delle Marche, che si trovano in gravi difficoltà economiche-strutturali, come il Piceno, Fabriano e il Fermano. Alla seduta hanno partecipato, 12 consiglieri regionali, rappresentanti di tutte le correnti politiche, Tutti concordi nella necessità di richiedere un Consiglio regionale straordinario che affronti il tema della crisi e della disoccupazione. Il presidente della Commissione, G. Traversini, ha dato la sua completa disponibilità. Abbiamo concluso, sottolineando, la necessità, che tutte le istituzioni collaborino tra loro, il nostro è un appello all’unità. La crisi nel Piceno, da economica-strutturale, è già diventata sociale. Servono interventi urgenti e straordinari. L’appello parte dal basso, noi Cittadini, ci rivolgiamo a voi Regione, ora interpellate il Ministero dello Sviluppo economico. Restiamo in attesa della convocazione di un Consiglio regionale straordinario che affronti in maniera decisa e concreta, la crisi.

L’elenco completo delle nostre proposte può essere chiesto tramite il nostro numero WhatsApp 334 7555 410, oppure ad una nostra delegazione presente il martedì e venerdì al mercato di San Benedetto del Tronto, e giovedì e venerdì pomeriggio in Ascoli in Piazza Arringo. Invitiamo le persone a partecipare, e prendere parte in maniera attiva, "perché lamentarsi solo, non serve a niente". Il tempo delle lamentele è finito, serve partecipare e dare il proprio contributo. Aderisci e dai una mano con la tua presenza al Gruppo " Disoccupati Piceni ", inviando un messaggio al numero WhatsApp 334 7555 410. Chi vuole seguirci siamo anche su facebook, basta cliccare "Disoccupati Piceni", ed essere informati sulle prossime iniziative.
        

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