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FUORI DAI DENTI, GALANTI PMIA: "GREEN TRUCK E...NON SOLO!"

FUORI DAI DENTI, GALANTI PMIA: "GREEN TRUCK E...NON SOLO!"

ASCOLI, Roberto GALANTI - PMIA: <Con gli attuali prezzi del metano per la trazione si rischia che da verdi, i camionisti diventeranno rossi di costi e di rabbia.  

In poche ore, infatti,  il costo del metano per camion (LNG) e non solo, è raddoppiato, da poco più di uno, ad oltre due euro al chilo. Tale impennata è inspiegabile a chi, convinto di fare cosa buona, ha convertito il parco veicolare dal gasolio al metano.  La ripartenza post Covid (si fa per dire) manifesta l’aggravamento di una anomalia che non ha riscontro e che crea enormi e pesanti conseguenze in termini di ecologia nel mondo del camion che, ripeto, in questi ultimi anni è stato il vero protagonista di una rivoluzione “verde.

Attualmente sono oltre 5000 i mezzi pesanti in circolazione (solo nel 2021 oltre mille le nuove immatricolazioni) alimentati con LNG (METANO) ed accanto ad essi si è vista la nascita di oltre 150  impianti sulla rete stradale ordinaria  ed autostradale.

Sulla questione raddoppi del costo metano non si hanno giustificazioni e secondo alcuni benpensanti si dovrebbe arrivare ad una stabilizzazione dei prezzi. Cosa significa? Secondo me significa che la situazione attuale alimenta  una enorme  preoccupazione, poiché le conseguenze di tale andamento del mercato si abbattono in modalità esponenziale sugli operatori del settore dell’autotrasporto in termini di costo di esercizio a fronte del quale la committenza non dice nulla (pretende che vengano utilizzati veicoli a basso grado di emissioni inquinanti,) e che ha dimostrato (l’autotrasporto) di essere  una utenza con alta  sensibilità e fiducia  verso la lotta contro l’inquinamento.

Da un quotidiano….. Tra le conseguenze dell'aumento del costo del metano c'è anche quello relativo a un'azienda (non la sola) petrolchimica dell’Emilia Romagna infatti, che dovrà fermare gli impianti per alcune settimane tanto da comunicare  alle segreterie provinciali dei chimici ed alle  RSU daziendali la inevitabile decisione, determinata dall’aumento del costo del gas metano. Tale dolorosa decisione comporterà delle difficolta sull’occupazione e su coloro che trasportano la materia.

Domanda: è normale (da segnalazione) che un gestore faccia pagare il doppio il prezzo del metano tenuto conto che l'erogazione avviene sulla "scorta" acquistata ad un prezzo inferiore precedente agli aumenti?

Ricordando i bei tempi quando il metano per i mezzi era il carburante più economico ed ecologico in senso assoluto., oggi, la novità della moltiplicazione del prezzo che non riguarda certamente la parabola della moltiplicazione del “pane e dei pesci” che risolse ilo problema della fame, rischia di mettere in crisi tutto il settore dei trasporti che utilizza questo carburante. gia in forte difficoltà anche per altri motivi.

Governo, forze politiche oltre ad essere impegnati nella conclusione delle tornate elettorali, volete o no mettere mano già a partire da ieri, a questo problema tenendo anche conto che a giorni avremo a che fare con l’obbligo del green pass e con altri problemi storici irrisolti non certamente per colpa del settore?

Due righe di aggiornamento di servizio sulla questione del prossimo obbligo del green pass per le imprese dell’autotrasporto. A tal proposito registriamo alcune decisioni del Ministero della Salute che mettono “solo una pezza” al problema, ma non chiariscono cosa potrà accadere dopi il 15 di ottobre prossimo. Molti autisti stranieri hanno effettuato il Vaccino presso il proprio Paese di origine, ottenendo certificazioni specifiche. Questo è stato segnalato come uno dei tanti problemi in vista dell’obbligo di possesso di green pass per tutti i lavoratori dal 15 ottobre. Secondo la circolare del Ministero, si è riconosciuto equivalenti (!?!) , ai fini del rilascio del Green Pass una serie di vaccini somministrati dalle competenti autorità estere (anche su questo abbiamo delle forti riserve).

Stante il perdurare delle difficoltà operative, predisporremo una comunicazione cautelativa da inviare alle ditte committenti per anticipare che, per "cause di forza maggiore", potremmo trovarci nella oggettiva impossibilità di garantire le consegne (speriamo di no ovviamente) ovvero che le consegne potrebbero avere sensibili ritardi>.
        

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