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DISOCCUPATI PICENI: "DECRETO CRESCITA, SOLO FUMO"

DISOCCUPATI PICENI: "DECRETO CRESCITA, SOLO FUMO"

Il decreto Crescita, "solo fumo e nient’altro", cosi direbbe, un noto esponente locale del M5S. Fine a qualche mese fa, le nuove forze politiche al Governo, contestavano duramente la precedente riforma del lavoro "Job Act". Il "decreto crescita", in discussione, lascia quasi inalterati i principi che hanno introdotto, la precarietà e la flessibilità nel mercato del lavoro privato.

Molti cittadini precari, e disoccupati over36 si aspettavano, l’abolizione totale della riforma del diritto del lavoro, promossa ed attuata, attraverso l'emanazione di diversi provvedimenti legislativi varati tra 2014 e 2015, dal precedente governo "Renzi". Il decreto DECRETO-LEGGE del 12 luglio 2018, n. 87 meglio conosciuto come decreto-dignità, al di là, di qualche modifica e aggiunta, non cambia i principi della precarietà e flessibilità introdotti nel mercato del lavoro privato, anzi si parla, anche della reintroduzione dei voucher.

Siamo profondamente delusi, che un giovane ministro del lavoro, sostenuto da altrettanti nuovi onorevoli, molti locali, non abbia colto, quest’opportunità, per cambiare radicalmente questa situazione, che rende la vita "intermittente, senza sicurezza economica per un futuro stabile" per le nuove generazioni.

I giovani non hanno possibilità di costruirsi un futuro, mi chiamano per lavorare, avvolte anche per un’ora a settimana. Il "job act", con i tutti suoi decreti andava abolito. Fare finti proclami, via web, o sui giornali, a noi che siamo precari, non c’inganna. Parole espresse da Mario, che aveva riposto molte speranze su questi nuovi Onorevoli, e sul decreto per restituire dignità ai lavoratori.

Noi, come gruppo chiamato "Disoccupati Piceni", aggiungiamo nessuna presa di posizione, da parte dei nostri nuovi rappresentanti locali, per i gravi problemi economici-sociali, del nostro territorio, che comprende, l’aerea di Ascoli Piceno, San Benedetto e alcuni comuni del Fermano. Inoltre, Rimangono in piedi, provvedimenti come gli incentivi per le assunzioni per gli under35, come per dire a tutti i lavoratori che hanno più di 36 anni, siete già obsoleti, e difficilmente le aziende senza i contributi, vi assumeranno.

Abbiamo, spiegato, scritto e inviato più volte le nostre proposte, a tutti i nuovi onorevoli eletti delle Marche, per cercare di migliorare le condizioni e i diritti dei lavoratori, perché con il lavoro "intermittente o somministrato", si vive senza dignità, si vive sempre con la preoccupazione del domani.

La vera riforma per tutelare il "precariato", si otterrà solo quando il "lavoratore precario" è tutelato economicamente, nei periodi d’inattività. A nostro avviso, innalzare il rimborso per i licenziamenti, risolve poco. Purtroppo, molti giovani che non hanno, la fortuna di avere un lavoro pubblico, continueranno ad abbandonare questo nostro territorio. Senza le nuove generazioni, il Piceno non ha speranze per rialzarsi. Ci auguriamo, comunque, ulteriori, modifiche, al decreto, in fase di conversione, sia della Lega che del M5S.

In attesa, dei nuovi posti di lavoro che saranno creati attraverso l’area di crisi complessa industriale è necessario, garantire alle migliaia di cittadini disoccupati, un ammortizzatore sociale che copra ogni periodo di disoccupazione e assicurando quindi un reddito per vivere e i contributi per la pensione. Come ci raccomanda l’Unione Europea, dal 1992: Ogni volta che il cittadino è senza occupazione e senza reddito, deve essere tutelato economicamente, per vivere con dignità. Si possono usare, i fondi previdenziali di categoria.

Questa specie di "assicurazione economica", per il precario e il disoccupato, si sostiene con il contributo, dello Stato centrale, regione, provincia, comune di residenza, e soprattutto il sistema produttivo, i lavoratori, nonché anche un contributo di solidarietà del pubblico impiego. Tutta la società civile, deve partecipare.

Ora, tutti i costi della flessibilità del lavoro, concessa a Confindustria, sono stati scaricati sulle famiglie e i pensionati, che devono mantenere i giovani senza lavoro. Ormai sono circa 26 anni che l’Italia è inadempiente, che dicono i nuovi Onorevoli, su questo argomento?

Rinnoviamo l’appello a tutti i disoccupati over45 di chiamare, Uniti saremo più forti, per rivendicare i nostri diritti. Per Chi vuole entrare nel gruppo, è possibile inviare un messaggio WhatsApp 334 7555 410, è possibile seguire le nostre iniziative anche su facebook e YouTube, basta cliccare "Disoccupati Piceni", ed essere informati sulle prossimi incontri.

Disoccupati Piceni
        

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