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FUORI DAI DENTI, GALANTI PMIA: "AUTOTRASPORTO VITALE PER LA SOPRAVVIVANZA, COMINCIAMO DA...QUI'"

FUORI DAI DENTI, GALANTI PMIA: "AUTOTRASPORTO VITALE PER LA SOPRAVVIVANZA, COMINCIAMO DA...QUI'"

Roberto GALANTI PMIA:  <Che l’autotrasporto fosse un settore importante per la sopravvivenza della popolazione lo sanno tutti (si spera) e che così come è chiaro un'eventuale paralisi del settore porterebbe la popolazione alla fame. Se non si livellano i poteri contrattuali tra l’autotrasporto e la committenza, i problemi saranno sempre più pericolosi da affrontare. COMINCIAMO DA….QUI!!!

Di questo se ne è parlato specialmente in periodo di lockdown quando la nostra categoria venne "reclamizzata” come eroina del momento. Ma il nostro spirito di servizio era quello di continuare a fare ciò che avevamo sempre fatto , ciò che facciamo e continueremo a fare in modo responsabile, ma consci, almeno noi, di essere una garanzia per tutto e per tutti. 

In quel periodo l’allora  ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, oltre che ringraziare gli autotrasportatori, promise che avrebbe mantenuto alta l’attenzione sul settore affinchè in futuro, col ritorno alla normalità, questo ruolo strategico da sempre avuto non finisse derubricato, che si ribadisse la consapevolezza a chiunque va in un supermercato di cosa ci sia dietro alla sua spesa e quante persone si devono mettere in moto per renderlo possibile.

Tuttavia nulla o poco si è fatto e poco si fa per garantire la sopravvivenza al settore che essendo da sempre contrattualmente debole nei confronti della committenza, 

non trova - soprattutto da parte della politica -  una posizione netta ed operativa per garantire la prosecuzione di un servizio vitale.

E' legittimo dunque domandarsi quali siano i mali che non consentono una crescita dignitosa. Tanti sicuramente, ma quello che vorrei evidenziare in questo mio primo intervento è la questione della inapplicazione dei costi minimi di sicurezza, tanto che  all’epoca della introduzione del concetto che viaggiando al di sotto dei costi reali si sarebbero create le condizioni per mettere in pericolo la sicurezza e la normale vita di un imprenditore, non si è proceduto mai al controllo sull’applicazione. 

Quindi una legge circostanziata e pubblicata, non si controlla. 

Inoltre  pubblicata, a suo tempo, la legge sui costi minimi di riferimento (figli minori della legge sulle abolite “tariffe a forcella” dove, secondo me, i principi ispiratori furono più o meno gli stessi) certamente ci si renderebbe conto che l’autotrasporto non ha bisogno di supporto quasi come per gli invalidi, ma di una norma che possa garantire almeno un minimo di “potere contrattuale” nei confronti di una committenza che ha sempre usato il settore per fini personali molto discutibili. 

Far passare l’idea che i costi di riferimento per l’autotrasporto possano considerarsi  un freno all'illegalità è completamente errato. Stiamo parlando delle tabelle indicative e non vincolanti al punto di definirle del tutto inutili al fine di scongiurare la corsa al ribasso dei prezzi. Abbassare i prezzi del servizio significa creare concorrenza sleale, complicare la sopravvivenza e lasciare spazio alla criminalità organizzata. Chi vuole applicare prezzi sottocosto ha l'unico intento di riciclare denaro e non fare impresa ed il problema, purtroppo non risolve solo pensando ai costi di riferimento. C’è necessità d’altro. Attraverso le aziende di autotrasporto le aziende di dubbia provenienza possono entrare, per esempio, nel circuito degli appalti pubblici. Da qui abbiamo assistito, anche qui senza controlli adeguati, alla esterovestizione dove molti si sono approvvigionati di manodopera estera a basso costo, alimentando lo sfruttamento. Non prevedere controlli significa che tutto il lavoro svolto nel corso degli anni con enormi costi per la collettività non è servito a niente.

Chi ha pensato di riuscire ad arginare con questo strumento l’illegalità diffusa significa che non conosce bene il settore oppure è vittima consapevole di una pia illusione, che è peggio!

La questione dei  costi minimi per la sicurezza è una questione delicata e se non si arriverà ad una applicazione concreta e relativi controlli, i problemi con cui fare i conti cresceranno e si moltiplicheranno.

E non sono pochi. Va detto però che per fortuna  si trovano molti giudici che, in applicazione della Legge in materia, ancora oggi emettono sentenze giustamente favorevoli. 

La diagnosi si conosce, la prognosi, allo stato attuale, è riservata, e per la cura dovremo attendere, ma non si sa fino a quando!>
        

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