A giugno, l’ISTAT rileva che i prezzi al consumo sono cresciuti dell’1,7% su base annua
I dati ISTAT pubblicati tra il 30 giugno e il 2 luglio 2025 parlano chiaro: l’inflazione non molla la presa e i giovani fanno sempre più fatica a trovare lavoro stabile. Sono numeri, ma dietro ci sono volti, famiglie e tante preoccupazioni quotidiane.
A giugno, l’ISTAT rileva che i prezzi al consumo sono cresciuti dell’1,7% su base annua, con rincari più marcati nei beni alimentari freschi (+4,2%) e nel carrello della spesa (+3,1%). Per chi ogni giorno fa la spesa in un supermercato o in un mercato rionale, queste cifre si traducono in buste sempre più leggere e portafogli sempre più vuoti. (Fonte: ISTAT, Prezzi al Consumo, 30 giugno 2025)
Sul fronte del lavoro, a maggio si contano 80mila occupati in più rispetto ad aprile. Un dato positivo, ma parziale: la crescita riguarda quasi esclusivamente gli over 50 e i lavoratori autonomi. I giovani? Restano ai margini. Il tasso di disoccupazione tra gli under 34 ha toccato il 21,6%, crescendo di ben 1,7 punti in un solo mese. Un ragazzo su cinque che cerca lavoro, non lo trova. (Fonte: ISTAT, Occupati e Disoccupati, 2 luglio 2025)
Nelle Marche, il quadro è ancora più delicato se si guarda alle retribuzioni medie nette per provincia :
- Ancona: circa 1.450 euro/mese
- Macerata: circa 1.380 euro/mese
- Ascoli Piceno: circa 1.350 euro/mese
- Fermo: circa 1.320 euro/mese
- Pesaro e Urbino: circa 1.410 euro/mese
Numeri che parlano da soli: chi lavora a tempo pieno spesso guadagna troppo poco per sostenere una famiglia, in particolare nei territori interni e meno industrializzati. Settori come il commercio al dettaglio, i servizi alla persona o la logistica presentano condizioni retributive critiche, spesso con part-time involontari o contratti a termine ripetuti.
Come UGL Marche sentiamo forte la responsabilità di rappresentare questa realtà fatta di sacrifici, aspettative e bisogni concreti. Serve uno scatto in avanti da parte delle istituzioni, perché la crescita reale non si misura solo con i dati macroeconomici, ma con la qualità della vita delle persone.
«Raccogliamo ogni giorno storie di chi lavora tanto e guadagna troppo poco. Non possiamo più permettere che il lavoro sia sinonimo di fatica senza dignità. Le famiglie ci stanno chiedendo risposte, non statistiche.»
Le famiglie non possono più aspettare. I giovani non possono continuare a restare fuori. E chi lavora non può essere punito dal proprio stipendio. Se il lavoro non basta a vivere, allora qualcosa nel sistema va cambiato.
UGL MARCHE Il Segretario Regionale Carlo Narcisi