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REPLICA DI CONFINDUSTRIA AL COMUNICATO DEI SINDACATI SUI TURNI 6X3 PFIZER

REPLICA DI CONFINDUSTRIA AL COMUNICATO DEI SINDACATI SUI TURNI 6X3 PFIZER

Il Presidente di Confindustria Centro Adriatico, Simone Mariani, puntualizza in merito alla
risposta delle Organizzazioni Sindacali alla posizione già espressa sulla questione Pfizer.
"Tengo a precisare, in primo luogo, che la ragione per la quale sono intervenuto sulla
vicenda, e che mi induce anche alla replica odierna, non è un'aprioristica difesa d'ufficio
della categoria imprenditoriale, ma nasce da un problema di coscienza: è una
questione morale, prima ancora che sindacale.
Intendo dire che non voglio avere, tra qualche anno, il rimorso di non aver fatto e detto
abbastanza per garantire il lavoro delle aziende e di tutti i loro collaboratori, per avvertire
cittadini e lavoratori del rischio che si corre tenendo comportamenti irresponsabili che
possono determinare scelte irrimediabilmente pregiudizievoli per il futuro del territorio.
Sarebbe scellerato, da parte mia, tacere".
Questa quindi la puntuale risposta alle affermazioni, testualmente riprese dal comunicato
stampa, delle Organizzazioni Sindacali.
1. "attacco gratuito alle Organizzazioni Sindacali e al loro esercizio di tutela dei
lavoratori, anche attraverso processi di partecipazione agli obiettivi di
crescita e sviluppo dell'impresa": lo sciopero, se può ben essere considerato lo
strumento estremo dell'esercizio di tutela dei lavoratori, non può certo essere
annoverato quale manifestazione di un processo di partecipazione agli obiettivi di
crescita e sviluppo dell'impresa, anzi ne rappresenta la negazione.
2. "che una multinazionale come la Pfizer attui comportamenti padronali e si
sottragga al confronto costruttivo è inconcepibile": come già evidenziato, il
confronto è stato formalmente avviato con largo anticipo rispetto all'operatività delle
modifiche all'organizzazione dell'orario di lavoro come dimostrano i 3 verbali di
incontro redatti e firmati da tutte le parti presenti al tavolo: azienda, Confindustria,
RSU e OO.SS.LL. provinciali di categoria di CGIL, CISL, UIL e UGL.
Dai verbali emerge con chiarezza l'estrema trasparenza dell'azienda, ed
un'informativa molto analitica agli interlocutori sindacali.
3. "è stato evidenziato che fosse ingiusto chiedere sacrifici ai lavoratori senza
contestualmente risolvere problemi organizzativi aziendali": in realtà è stata
l'azienda stessa, nell'esporre le motivazioni alla base della nuova organizzazione
degli orari, a far presente che l'ampliamento dei turni non sarebbe stata la sola
iniziativa volta ad aumentare la competitività dello stabilimento rivedendo i processi
produttivi e migliorando l'operatività delle linee.
4. "è falsa l'affermazione secondo la quale siano stati richiesti benefici
economici o permessi aggiuntivi in contropartita": dal verbale del 7/1/2019 si
evince chiaramente la richiesta dei sindacati di riduzione della prestazione annua
rispetto a quella del contratto nazionale, riconoscendo i restanti giorni come
permesso retribuito!
5. "ci siamo impegnati ... insieme alla Confindustria, in una serie di iniziative per
accrescere la competitività della nostra provincia e la sua appetibilità per
nuovi insediamenti produttivi": non bastano enunciazioni di principio; aldilà
dell'aver ottenuto il riconoscimento dell'Area di Crisi Industriale Complessa, questo
deve essere considerato, un punto di partenza e non un punto di arrivo. Ciò che
eravamo chiamati a fare assieme era la predisposizione di un insieme di misure
concordate, immediatamente esigibili per le aziende, di vantaggio competitivo per il
territorio; questo tentativo è stato più volte da noi fatto nel passato, ma si è arenato
di fronte alla loro proposta di rinvio ad accordi aziendali, tutti da verificare e
contrattare caso per caso (in pratica come si fa da sempre).
6. "a noi viene molto più di un sorriso amaro nel leggere che il declino
industriale è stato indotto dal comportamento delle Organizzazioni Sindacali,
un'affermazione che......... dà essa stessa una risposta sulle responsabilità di
tale declino; un sistema imprenditoriale che si sottrae dal riconoscere le
proprie inadeguatezze e scarica sugli altri soggetti...... le proprie colpe": la
verità è che le aziende pagano non solo le proprie scelte, come è giusto che sia,
ma pagano anche le opportunità non colte a causa dei comportamenti delle
rappresentanze sindacali, che in taluni casi sono state, e potrebbero ancora
essere, motivo dell'abbandono del nostro territorio da parte di grandi aziende.
7. " Confindustria getta la maschera, rappresenta il mondo industriale locale per
quello che è, vecchio, impermeabile all'innovazione ed inadeguato a
sostenere un nuovo rinascimento industriale, che continua a rifiutarsi di
pensare che i lavoratori siano la risorsa fondamentale per il futuro delle
aziende": è l'esatto contrario, i due aspetti che abbiamo sempre considerato, sono
in primo luogo, l'invito agli imprenditori ad effettuare con coraggio investimenti;
conseguentemente l'esortazione rivolta ai lavoratori ed ai loro rappresentanti a
manifestare altrettanto coraggio nell'accettare il necessario cambiamento,
nell'abbandonare vecchie rigidità finalizzate a mantenere alcuni comfort oggi non
più sostenibili, nella disponibilità a far parte di un percorso nuovo, che rappresenta
la vera sfida per il futuro del nostro territorio.
Infine sulla considerazione de i “ lavoratori quale risorsa fondamentale delle
aziende” , non accettiamo assolutamente lezioni dai Sindacati.
Sappiamo bene quanto i nostri collaboratori siano importanti, addirittura vitali, per le
nostra aziende; e lo sappiamo evidentemente meglio di loro: una consapevolezza,
la nostra, che è alimentata dalla vicinanza quotidiana tra imprenditori e
collaboratori, dalla fatica del lavoro vero, condiviso in azienda e per l'azienda: c'è
una grande differenza tra l'imprenditore che vive ogni giorno con i lavoratori e chi
invece vive grazie ai lavoratori!
        

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