AFS Agenzia FotoSpot

DISOCCUPATI PICENI: "PICCOLE ATTIVITA' COSTRETTE ALLA CHIUSURA"

DISOCCUPATI PICENI: "PICCOLE ATTIVITA' COSTRETTE ALLA CHIUSURA"

Vendite al dettaglio ancora in calo, molti piceni, hanno ridotto da qualche tempo, le proprie spese. Piccole attività in difficoltà, costrette alla chiusura. Diventa, essenziale garantire ai lavoratori un reddito sufficiente, per vivere dignitosamente e sostenere i consumi.

Continua il rallentamento delle vendite al dettaglio, l’Istat parla di un calo di circa un 5% su base annua. La situazione non è sicuramente migliore in questo territorio, dove da anni chi ha perso il lavoro, ha ridotto da molto tempo, tutti i consumi superflui, e sopravvive con l’aiuto della propria famiglia, o ancora peggio con la sola pensione del genitore malato.

Piccole attività, come per esempio parrucchieri e cartolibrerie, si trovano in difficoltà. Gli affitti sono alti, gli incassi bassi, se continua questo trend negativo, saremo costretti a lasciare le attività, queste le parole espresse da Maurizio, titolare di una piccola cartolibreria.

Nell’economia, oggi sempre più globale, il lavoratore assume contemporaneamente "due vesti differenti". La prima, è sicuramente, quella che attraverso la propria attività o occupazione, permette all’individuo di essere un elemento attivo nel mondo del lavoro. La seconda, parallela alla prima, è quella di consumatore, perché con il salario percepito con il lavoro svolto, dovrebbe potere acquistare i beni di consumo, necessari per vivere.

Diventa, essenziale garantire ai lavoratori un reddito sufficiente, per vivere dignitosamente e sostenere i consumi, altrimenti le vendite al dettaglio sono in calo, e molte attività in difficoltà sono costrette a ridurre prima il personale e poi alla chiusura. Tuttavia questa semplice regola, già teorizzata più di un secolo, fa, dal fondatore della Ford, è stata dimenticata da Confindustria, e Non c’è da meravigliarsi che il mercato interno è quasi immobile. Questa situazione favorisce la grande distribuzione e l’industria.

Il mercato delle vendite dei prodotti quasi fermo, causa sovrapproduzione delle merci e come prima conseguenza la riduzione dell’orario di lavoro e in seguito i licenziamenti.

Auspichiamo che nei prossimi decreti legge per il lavoro, si prenda in considerazione la necessità di garantire una paga minima oraria, e l’istituzione di un ammortizzatore modulato alla precarietà del lavoro. Il fine è di garantire un reddito sufficiente per vivere e sostenere i consumi interni.

Nel piceno, ci sono circa 8 mila disoccupati involontari over50. Involontari, significa, hanno perso il lavoro perché l’azienda ha chiuso o delocalizzato. Dopo i 45 anni, abbiamo tristemente constatato, si riesce a trovare un’occupazione, solo con la parentela, o raccomandazione.

Lunedi, incontreremo l’onorevole A. Cangini di Forza Italia. Al senatore oltre a presentare le nostre proposte, avanzeremo la richiesta di un provvedimento per riservare nel Piceno, territorio terremotato e aerea di crisi, almeno il 50% dei posti per personale Ata delle scuole, per i disoccupati involontari over50.

Chiediamo a tutti i disoccupati over45 di chiamare, Uniti saremo più forti, per rivendicare i nostri diritti.

Per Chi vuole entrare nel gruppo, è possibile inviare un messaggio WhatsApp 334 7555 410, è possibile seguire le nostre iniziative anche su facebook e YouTube, basta cliccare "Disoccupati Piceni", ed essere informati sulle prossimi incontri.

Disoccupati Piceni
        

Categorie e Argomenti