“CERCA E CAVATURA DEL TARTUFO IN ITALIA” È PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE UNESCO. SUCCESSO ANCHE PER LE PROVINCE MARCHIGIANE
Arrivo un bel successo anche per le Marche. La “cerca e cavatura del tartufo in Italia: conoscenze e pratiche tradizionali” è stata ufficialmente dichiarata Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità nel corso della sessione odierna del Comitato Unesco.
Coinvolte anche le aree delle cinque province marchigiane:
Ascoli Piceno, Pesaro-Urbino, Ancona, Macerata e Fermo .
Il percorso di candidatura, interamente coordinato dall’Ufficio Unesco del Ministero della cultura, ha visto la partecipazione diretta e costante di una vasta comunità composta da singoli Tartufai, libere Associazioni e gruppi aderenti alla Federazione Nazionale Associazioni Tartufai Italiana (FNATI) e all’Associazione Nazionale delle Città del Tartufo (ANCT).
La convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale, promulgata dall'Unesco nel 2003, identifica come patrimonio culturale immateriale le prassi, le rappresentazioni, le espressioni, le conoscenze, il know-how – come pure gli strumenti, gli oggetti, i manufatti e gli spazi culturali ad essi associati – che le comunità riconoscono come parte del loro patrimonio culturale, trasmesso di generazione in generazione.
«È una grande soddisfazione: tracciare un percorso su progetti per la valorizzazione, la tutela e la salvaguardia del patrimonio immateriale delle Marche e salvaguardare le testimonianze e la documentazione delle tradizioni identitarie è uno dei principali obiettivi della Regione Marche. A giugno siamo la prima Regione ad aver stipulato un accordo di collaborazione con l’Istituto Centrale per il Patrimonio Immateriale (ICPI) del Ministero della Cultura che va in questo senso», dichiara l'assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini.
Questa pratica densa di valori e tradizioni, tramandate oralmente di generazione in generazione, è l’ennesima conferma dell’unicità e della straordinaria ricchezza delle peculiarità che contraddistinguono il nostro Paese. Importante anche il sostegno del sottosegretario alla Cultura, Lucia Borgonzoni. «Con il riconoscimento di oggi - afferma - diventano 72 i riconoscimenti Unesco in Italia: un primato che rafforza la leadership culturale del Belpaese, ribadendo la vastità del nostro patrimonio culturale e riconoscendo il ruolo delle comunità nella tutela e promozione dei propri beni».