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DISOCCUPATI PICENI, CHIESTO AIUTO ANCHE ALLE ACLI

DISOCCUPATI PICENI, CHIESTO AIUTO ANCHE ALLE ACLI

I disoccupati Piceni chiedono un intervento al Monsignore Giovanni D'Ercole, vescovo di Ascoli Piceno, per sollecitare le Acli (Associazioni Cristiane dei Lavoratori Italiani) di farsi portavoce e sostenitrici di richieste, per aiutare i disoccupati over50, esclusi dal mondo del lavoro.
Oggi una delegazione dei “Disoccupati Piceni”, ha incontrato il vescovo di Ascoli Piceno. Incontro breve e cordiale. Abbiamo sollecitato un appoggio, per chiedere alle Acli, di sostenere alcuni provvedimenti, già presentati da giorni, a numerosi onorevoli locali, che per ora non hanno risposto. Il Monsignore ha promesso il suo pieno appoggio. Tra le richieste avanzate, riservare almeno il 50% dei posti per il personale Ata o LSU (lavori socialmente utili), ai disoccupati over50 (con almeno 2 anni di disoccupazione), residenti in questo territorio, terremotato, area di crisi complessa e confinante con l’Abbruzzo (Sud - Mezzogiorno).
Chiediamo di essere trattati alla pari. Ci sono parecchie anomalie, da correggere come ad esempio, il riconoscimento di un punteggio per gli anni di lavoro prestati presso aziende private, almeno per partecipare alle supplenze di “collaboratore scolastico”, riconoscimento oggi valido unicamente per i dipendenti pubblici. Adesso, sembrerebbe che lavorare in un’azienda privata, si è discriminati.
Altra segnalazione importante, in questo territorio disastrato con 30.000 disoccupati, di cui circa 8000 over50 (spesso padre e madre di famiglia), è senz’altro, quella di impedire, la possibilità di svolgere la doppia attività, pubblica e privata. Se ne parla molto, ma nessun provvedimento è ancora stato preso.
Noi chiediamo, si debba scegliere, l’occupazione pubblica o privata, non è possibile in questo particolare momento storico, di forte crisi e carenza lavorativa, accettare situazioni in cui, ci sono cittadini con diversi lavori e altri cittadini disoccupati. I nostri, Sono provvedimenti semplici, come ad esempio l’assegnazione delle supplenze per il personale scolastico, meglio definito III fascia Ata, deve avvenire lo stesso giorno della convocazione della scuola. Oggi succede che molti occupati in aziende pubbliche o private, hanno la possibilità, di delegare, e quindi non si presentano “alla chiamata”, e hanno addirittura tempo 24 ore per l’accettazione della supplenza. Il vero disoccupato, non entra mai, c’è una vera disparità, noi crediamo occorre dare la precedenza al “vero disoccupato”. Se considerando circa 20 milioni di occupati, se tutti fanno domanda per fare ad esempio “il bidello”, noi disoccupati quando entriamo, non c’è la minima possibilità di inserimento.
Come da parecchio tempo, diciamo, “Nessuno è nato povero, la povertà è la conseguenza di regole, che devono essere cambiate.” Per sostenere queste richieste, abbiamo necessità dell’appoggio di tutti. Chi si sente, di dare una mano, o peggio è nelle nostre stesse condizioni, ci contatti. Uniti saremo più forti, per rivendicare i nostri diritti.
Il gruppo “Disoccupati piceni” è sempre a disposizione per dare soluzioni.
Per informazioni, chiamare o inviare un messaggio, al numero WhatsApp 334 7555 410
        

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