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HOMO SAPIENS, LA PAROLA AL DOTTOT "KAROL"

HOMO SAPIENS, LA PAROLA AL DOTTOT "KAROL"

I NOSTRI LONTANI AVI ERANO DI PELLE NERA

Si sa per certo che la nostra specie (Homo Sapiens), quando giunse in Europa dall’Africa (40.000 anni fa) ebbe il tempo di entrare in contatto con gli sparuti gruppi di Neanderthal che ancora qui persistevano, anche se prossimi a scomparire, dopo oltre 100.000 anni che vivevano in Europa. Nonostante fossero specie cugine, con un comune antenato africano, enorme era la differenza morfologica tra le due specie, a causa dei diversi ambienti in cui s’erano evolute. I Neanderthal erano bassi e tozzi, robustissimi, con una faccia dal pronunciato prognatismo (mandibola sporgente), naso schiacciato, creste sopraciliari accentuate, occhi celesti, capelli biondi o rossicci. I nostri avi Sapiens erano invece come noi, alti e snelli, con i tratti somatici che ci contraddistinguono. Tutto ciò  fa considerare l’aspetto dei cugini Neanderthal a dir poco primitivo e scimmiesco. Per di più non si considera il colore della pelle, che era agli antipodi: i Neanderthal di pelle chiara, mentre i nostri avi Sapiens erano di necessità neri, somiglianti alle attuali popolazioni somale. Ciò per il diverso livello di radiazione solare in cui s’erano evoluti, essendo entrambe le specie glabre, prive di peli. I Neanderthal si erano adattati alle alte latitudini europee e alla necessità di coprirsi di pelli nei ripetuti periodi glaciali che avevano affrontato, mentre i Sapiens avevano dovuto difendersi dal sole africano.

Nonostante il diverso aspetto, però, l’evoluzione mentale era simile, dicono le più recenti scoperte archeologiche, con un ricco patrimonio simbolico anche nei Neanderthal, basato sul linguaggio astratto. E’ quanto hanno dimostrato le pitture rupestri di Las cuevas de los aviones (Spagna), datate a 65.000 anni fa. Come a dire che i canoni di bellezza ogni specie ha i suoi e niente hanno a che vedere con le capacità mentali.

dott. Karol (Carlo CAPPELLI)