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SINUSITE, LA PAROLA AL DOTTORE

SINUSITE, LA PAROLA AL DOTTORE

Malattia non grave, ma fastidiosa, di cui soffrono tantissime persone. E’ l’infiammazione della mucosa dei ‘seni paranasali’, le cavità del cranio intorno e in comunicazione con le cavità nasali (e quindi piene di aria). Le cavità nasali non si limitano al naso che sta in mezzo alla faccia, ma si prolungano verso l’interno del cranio fino alla gola in cui si aprono tramite due fori, le ‘coane’. Quindi le cavità nasali e i ‘seni paranasali’ sono tutt’uno, in comunicazione con l’esterno. E infatti ogni comune raffreddore è anche una sinusite acuta (rino-sinusite acuta in termini tecnici) con le stesse alterazioni delle mucose delle fosse nasali. Di solito guarisce nel giro di una settimana. Queste mucose, come tutte le mucose delle vie respiratorie, sono membrane complesse, rivestite da cellule ciliate che fanno ondeggiare queste loro ciglia come spighe di grano mosse dal vento. Così facendo, spostano un velo di muco su cui rimangono attaccate tutte le impurità che entrano con l’aria della respirazione (particelle di polvere, pollini, batteri). Questo muco viene espulso attraverso le coane in gola, o attraverso le narici all’esterno.

Se il muco dei seni non può fluire nelle fosse nasali, l’infiammazione persiste, i batteri proliferano nel muco stagnante che cambia colore, da biancastro diventa giallastro e denso (mucopus): la rinosinusite acuta (causata sempre da virus di tipo influenzale) si è trasformata in sinusite batterica. Come accade negli ascessi, i globuli bianchi accorsi a tamponare l’infezione si accumulano, si disfano e producono un materiale ricco di tossine batteriche che viene riassorbito e genera i disturbi (febbre, malessere, mal di testa). Se la situazione non si risolve nel giro di due o tre settimane, si parla di sinusite cronica. Proprio come negli ascessi, se il pus non viene evacuato la guarigione piena è impossibile. Gli antibiotici servono soltanto a frenare la malattia.

Con alti e bassi, miglioramenti e ricadute, una sinusite cronica è fortemente invalidante. Alcuni soggetti vi sono predisposti per ragioni anatomiche: i forami di comunicazione tra i seni paranasali e le fosse nasali sono stretti e il drenaggio del mucopus difficoltoso. Di qui la cronicizzazione.

Le cure della sinusite cronica sono difficili e complesse, materia per gli specialisti otorino. Ricordo soltanto il beneficio dei lavaggi nasali con acqua debolmente salina (soluzione fisiologica o, meglio, liquido preparato come acqua marina), fatti di continuo e abbondantemente, istillando il liquido con un contagocce a testa reclinata. Un rimedio semplice e innocuo che procura lo scioglimento del mucopus denso e ne facilita l’espulsione. Tra gli interventi di recente successo, quello con un palloncino posizionato per via endoscopica attraverso il forame occluso; palloncino che viene gonfiato a forte pressione, ottenendo così l’apertura forzata e perdurante del forame e il drenaggio del mucopus nel seno stagnante. La stessa procedura dell’angioplastica per riaprire le arterie coronarie con gli stent.

 dottor Karol (Carlo CAPPELLI)
        

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