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"COS'E' IL PUS", LA PAROLA AL DOTTOR KAROL

"COS'E' IL PUS", LA PAROLA AL DOTTOR KAROL

Ma com’è fatto questo pus? E come si forma?

Tutti  conosciamo il significato di questa paroletta di tre lettere: si tratta di un materiale cremoso, giallastro, che fuoriesce da tessuti del nostro corpo infettati, o comunque lesi. Se si libera in bocca (infezioni dentarie o gengivali) è di sapore dolciastro. E’ insomma l’esito di una particolare infiammazione, causata quasi sempre da microbi, detti appunto piogenici, cioè che producono pus.

   Ma com’è fatto questo pus? E come si forma?

   Si tratta della risposta dell’apparato immunitario a particolari microbi, come sì è detto, e consiste nell’afflusso esagerato di globuli bianchi (leucociti) nel punto infettato. Queste cellule del sangue si ammassano e, non potendo essere nutrite perché troppe, muoiono e liberano in loco le sostanze che contengono, soprattutto enzimi proteolitici, cioè capaci di distruggere le proteine, sia quelle dei microbi che quelle dei tessuti che li ospitano. L’infezione è così finita, e sul posto si è formata una  cavità che contiene pus. Se è piccola si chiama pustola, se grande ascesso.

   Non c’è modo di eliminare il pus, se non facendogli strada verso l’esterno dei tessuti. Non servono a niente gli antibiotici, anche se vengono quasi sempre prescritti, poiché queste sostanze sono veicolate dal sangue che non penetra dove c’è pus. Se si tratta di una pustola, va spremuta, se di un ascesso, va inciso. Solo così si ottiene la scomparsa del pus e al suo posto rimarrà una cicatrice.

   Molto grave è la situazione che si crea quando un ascesso si apre in una grande cavità sierosa, come la pleura (empiema pleurico) o il peritoneo (peritonite), poiché vengono assorbite in gran quantità sostanze tossiche prodotte dall’infezione e dalla morte dei microbi. E’ noto a tutti il pericolo di un ascesso dell’appendice che si perfora e diventa mortale peritonite. E’ indispensabile allora un intervento che allontani il pus dalla cavità. Non c’è altra strada per salvare il malato.

 

dott. Karol (Carlo CAPPELLI)