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INAIL, Bianchini: "in Provincia di Ascoli 409 infortuni da Covid"

INAIL, Bianchini: "in Provincia di Ascoli 409 infortuni da Covid"

I contagi sul lavoro da Covid-19 denunciati all'Inail dall’inizio della pandemia al 30 giugno 2022, nel Paese, sono 278.431, pari a circa un quinto del totale delle denunce di infortunio pervenute all’Istituto dal gennaio 2020 e con un’incidenza dell’1,5% rispetto al complesso dei contagiati nazionali comunicati dall’Istituto superiore di sanità alla stessa data. I morti sono stati 877.

GLI INFORTUNI SUL LAVORO DA COVID-19, NEL PRIMO SEMESTRE DI QUEST’ANNO DENUNCIATI ALL’INAIL.

DI GUIDO BIANCHINI PRESIDENTE COMITATO PROVINCIALE INAIL ASCOLI PICENO

I dati della Regione MARCHE nel periodo gennaio 2020 – giugno 2022.

Le denunce d’infortunio sul lavoro da Covid -19 sono stati 6.427 pari al 2.3% del dato nazionale. Di questi il 70.6% sono di uomini.

Circa l’età la presenza più nutrita si registra nella fascia 35/49 anni 38.9%; e in quella 50/64 anni (39.7%).

Le denunce sono aumentate di 226 casi (+3,6%, inferiore al +6,8% nazionale), di cui 56 avvenuti a giugno e 110 a maggio 2022, con i restanti casi riconducibili ai mesi precedenti.

L’aumento ha riguardato tutte le province, ma più intensamente in termini relativi quelle di Fermo e Ancona.

In regione quelli con esito mortale sono 23 (2.6%); coinvolti i tecnici della salute, professionisti qualificati nei servizi sanitari e sociali, conduttori di veicoli.

Circa la situazione della Provincia Ascolana le denunce sono 409 (34% donne) che incidono il 6.4% del totale e una variazione percentuale rispetto alla precedente del 1.5% la più bassa tra le 5 province.

Circa l’età: 64 denunce sono di lavoratori fino a 34 anni; 163 quelli nella fascia 35/49 anni; 173 fascia 50/64 anni e 9 quelli oltre 64 anni. Qui prevale la componente femminile sulla maschile. Solo uno con esito mortale.

Le professioni interessate:

- tecnici della salute in cui l’84% sono infermieri;

- operatori socio sanitari;

- impiegati addetti alla segreteria e agli affari generali, dove il 94% sono impiegati e assistenti amministrativi e il 6% addetti alla segreteria;

- impiegati addetti al controllo di documenti e allo smistamento e recapito della posta (86% sono postini e portalettere);

- tra le professioni qualificate nei servizi personali, circa i 3/4 sono operatori socio-assistenziali, il 9% badanti e il 6% assistenti domiciliari;

- tra il personale non qualificato nei servizi di istruzione e sanitari, il 40% è ausiliario ospedaliero, il 26% bidello, il 16% portantino, il 12% inserviente in casa di riposo e il 6% inserviente in ospedale.

L’attività economica

- La gestione Industria e servizi registra il 95,6% delle denunce, poi la gestione per Conto dello Stato (3,3%), la Navigazione (0,8%) e l’Agricoltura (0,3%).

Disaggregando i dati (riferimento codice Ateco) il 39,9% delle denunce riguarda il settore della “Sanità e assistenza sociale”;

- il settore “Trasporto e magazzinaggio” registra il 14,6% delle denunce (il 94% nei servizi postali e attività di corriere);

- il 6.7% le “Attività dei servizi di alloggio e ristorazione”;

- il 2.6% il settore “Noleggio e servizi alle imprese” registra il 2,6%, per 2/3 sono attività di pulizia e disinfestazione e un quarto attività di agenzie di collocamento;

- l’1.3% riguarda il “Commercio” con un 70% che interessa il commercio al dettaglio, il 17% quello di autoveicoli e il 13% il commercio all’ingrosso;

- il comparto Manifatturiero, complessivamente, registra l’1,3% dei casi (il 23% riguarda la fabbricazione di articoli in pelle, il 21% le attività alimentari);

- il settore delle “Costruzioni” è presente con l’1,1% delle denunce; - le “Altre attività dei servizi” sono presenti con lo 0,9% dei casi, in cui il 44% è dei servizi alla persona.

COMMENTO

L’analisi nella Regione evidenzia che la maggior parte dei contagi sono dell’anno 2020 (47,6% del totale), il 22,8% al 2021 e il 29,6% ai primi sei mesi del 2022 (quest’ultima superiore al 29,1% nazionale).

Oltre 1/5 delle denunce da Covid-19 (21,4%) sono nel periodo marzo-aprile 2020 (picco max a marzo con il 15,5%) e il 34,0% tra ottobre 2020 e gennaio 2021.

Il 2021 è caratterizzato da un andamento decrescente, con incidenze mensili simili al dato nazionale e da una ripresa del fenomeno a fine anno.

Gli eventi mortali non si sono incrementati rispetto alla precedente rilevazione: dei 23 casi complessivi, 15 si riferiscono al 2020 e 8 al 2021.

Certo che i dati diffusi sono ancora fortemente preoccupanti.

La necessità di una maggiore attenzione sulla salute e sicurezza sul lavoro, resta centrale, così come importanza della prevenzione e l’implementazione della cultura della sicurezza senza penalizzare l’impresa.

I primi mesi del corrente anno confermano un ritorno alla cresciuta delle denunce (gennaio con l’8,8% delle denunce complessive), con febbraio in calo, marzo in aumento e da aprile di nuovo in calo.

Oggi, in termini generali, secondo il monitoraggio della Fondazione Gimbe per la settimana 17-23 agosto, tornano a salire i casi di Covid-19.

In Italia sfiorano le 178mila unità in 7 giorni (+18,7%), mentre calano le terapie intensive (-15,1%) e i ricoveri ordinari (-15,5%). Stabili i decessi (+1,7%).

        

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