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MIASMI A CASTEL DI LAMA, UN ESPOSTO AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA

MIASMI A CASTEL DI LAMA, UN ESPOSTO AL PROCURATORE DELLA REPUBBLICA

La situazione di Villa S. Antonio e Castel di Lama sta diventando assolutamente insostenibile. Con una frequenza preoccupante l'aria diventa irrespirabile a causa di odori nauseabondi che provocano fastidi alla gola, bruciore agli occhi e conati di vomito, spandendosi anche all'interno delle abitazioni che si impregnano di questi miasmi. A questa situazione già difficile si è sommato di recente l'episodio dell'incendio all'interno della OCMA che ha provocato una nube di fumo e odori pestilenziali.

Dopo aver segnalato il problema dell'aria irrespirabile e dei conseguenti effetti sulla salute all'ARPAM con innumerevoli telefonate da parte di un numero crescente di cittadini dobbiamo registrare che non c'è stata nessuna risposta né azione da parte dell'autorità preposta.

Per discutere di questo gravissimo problema e per cercare di trovare insieme le soluzioni abbiamo indetto una pubblica assemblea per giovedì 5 ottobre alle ore 21 presso la sala parrocchiale della chiesa di Villa S. Antonio.

Abbiamo invitato a partecipare all'incontro anche il sindaco del comune di Maltignano, dove si presenta un problema similare, il sindaco di Ascoli Piceno, il commissario del Comune di Castel di Lama, l'Arpam e il presidente della Provincia.

Comitato anti inquinamento di Villa S. Antonio e Castel di Lama

Di seguito, l'esposto/denuncia che abbiamo preparato.

  • COPIA DELL'ESPOSTO


Procura della Repubblica - Tribunale di Ascoli Piceno


Ill.mo sig Procuratore


Premesso che


- nella zona di Villa Sant’Antonio di Ascoli Piceno e nella confinante e limitrofa zona del


Comune di Castel di lama ormai da oltre 4 mesi i residenti sono sommersi da cattivi odori


nauseabondi che provocano nell’ immediato malesseri quali vomito , bruciore agli occhi


Il fenomeno investe tutta la zona di villa Sant’Antonio nonchè buona parte del Comune di


Castel di lama.


I fenomeni si sono avvicendati e ripetuti nel tempo prevalentemente nelle ore notturne


ma talvolta anche nelle ore diurne in particolare in quelle serali. Tali odori invero si erano


diffusi anche in epoca antecedente ma con cadenze più dilazionate.


Negli ultimi quattro mesi invece le esalazioni nauseabonde son state continue e


frequenti.


La popolazione si è attivata ad allertare l’Arpam già con una prima mail del 19/6/2017


Si sono susseguite numerose e plurime segnalazioni alla pronta reperibilità dell’Arpam


affinché si effettuasse un’indagine e si identificassero le cause


Resta evidente che il fenomeno pone in pericolo serio la salute dei residenti stante il


protrarsi degli eventi . Gli effetti immediati sulla salute riscontrati da tutti i cittadini ivi


compresi i bambini, lasciano con tutta certezza presagire che l’esposizione prolungata


determini inevitabilmente una lesione seria e grave alla salute .


Ciononostante ad oggi nessuna risposta è pervenuta dalle istituzioni preposte al controllo


quali il Sindaco di Ascoli ( massima autorità sanitaria)e l’Arpam.


Si sono, medio tempore,ipotizzate vari possibili responsabili , anche alla luce dei plurimi


interventi presenti sulla stampa.


Fra i possibili responsabili per la loro ubicazione e le attività svolte vi sono il depuratore


gestito dal Consind, la Uniproject, la ditta Eco Consul, ma ad oggi non si hanno elementi


certi per la indicazione del colpevole di tali emissioni nocive.


Tuttavia dai dati fattuali emersi non vi è dubbio che sussiste un serio pericolo per la


salute dei cittadini e che anzi per il lungo periodo già decorso si è gia senza dubbio


determinato un danno a carico della loro salute .


Tutto ciò premesso si propone formale


denuncia querela


nei confronti di tutti i responsabili dei fatti suindicati chiedendo la penale punizione per


tutti i reati che la SV ritenesse di individuare nei fatti illustrati.


Con riserva di costituzione di parte civile per il risarcimento dei danni materiali e morali


che verranno meglio precisati e quantificati nelle competenti sedi.

 
        

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