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I VACCINI, LA PAROLA AL DOTTORE

I VACCINI, LA PAROLA AL DOTTORE

Se ne fa un gran parlare da un po’ di tempo, perché, molto imprudentemente, i media hanno dato risalto a ipotesi di conseguenze gravi attribuite (ipoteticamente) a vaccinazioni. Ipotesi campate in aria. E’ ovvio che la vaccinazione, come qualsiasi altro atto medico, comporta qualche possibile conseguenza. Ma possibile, teorica, non probabile. A fronte di ciò ci sono i sicuri, innegabili vantaggi. Chi scrive ha potuto assistere alla scomparsa della poliomielite. Vi assicuro che nessuna conquista medica può stare alla pari con questa, con l’antico strascico, finalmente interrotto per sempre, di bambini e giovani morti o disabili. Neanche l’introduzione della penicillina ha ottenuto un simile successo.

Non si riflette abbastanza sul fatto che la vaccinazione ha due obiettivi. Certamente è una difesa per il singolo che si viene a proteggere dall’infezione, ma è anche un beneficio per la comunità intera, perché, raggiunta una certa quantità di persone immuni, il microbo non trova più spazio per perpetuarsi, essendo obbligato a vivere da parassita. Perciò scompare! non circola più.

Vaccinarsi è perciò un dovere sociale: significa partecipare a una battaglia con altissima probabilità di vittoria completa e definitiva. Ogni vaccinato vi avrà contribuito. Realmente, non a chiacchiere.

Il dottor Karol (CARLO CAPPELLI)
        

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