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AREA VASTA E SINDACATI, PROTOCOLLO D'INTESA

AREA VASTA E SINDACATI, PROTOCOLLO D'INTESA

Attuazione del percorso di verifica con le OOSS confederali nell’Area vasta 5

(in attuazione alla DGR 149/2014)

Nel corso del 2014 si sono tenuti 5 incontri con le Organizzazioni sindacali confederali nell’ambito del percorso concordato con la Regione Marche e recepito con la DGR 149/2014, nel corso di tali incontri si sono definite una serie di tematiche prioritarie sulle quali, sulla base del confronto svolto nei diversi appuntamenti, si è concordato un programma di lavoro 2014/2015.

In particolare sono state individuati i seguenti ambiti di intervento:

  1. Liste di attesa

  2. Potenziamento dell’offerta residenziale

  3. Attivazione delle Case della salute

  4. Prevenzione

  5. ADI – assistenza domiciliare integrata ( per la quale si concorda di avviare uno specifico tavolo di monitoraggio anche in riferimento alla nuova normativa sul potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata). Il tavolo avrà ad oggetto, prioritariamente, un'analisi dell'attività attualmente svolta da dettagliare, in conformità a quanto stabilito dalla Dgr 149/14, in termini di standard assistenziali ed organizzativi (ore di assistenza erogate al giorno e per settimana, personale utilizzato, tassi di intervento attesi, ecc.)

  6. Su tale tematica si è sviluppato un confronto basato su tre aspetti fondamentali:

  7. 1. Liste di attesa

    Su tale tematica si è sviluppato un confronto basato su tre aspetti fondamentali:

    1. garanzia dei percorsi per l’urgenza;

    2. monitoraggio dei tempi di attesa;

    3. monitoraggio del Piano attuativo di Area vasta (Determina 1034 del 25/9/2014);

    4. sviluppo dell’attività per la presa in carico della cronicità.


    1. Garanzia dei percorsi dell’urgenza

    Si è proceduto ad una analisi congiunta delle azioni già poste in essere per l’ottimizzazione dei percorsi per le prestazioni prioritarie (urgenti e da garantire a breve termine), che sono attivi in Area vasta: in particolare con lo sviluppo da parte dei Distretti di percorsi a disposizione del medico di medicina generale per l’invio di pazienti con specifiche condizioni cliniche, concordate con gli specialisti. Su questo specifico punto dal mese di novembre si è avviata la presa in carico delle prestazioni radiologiche da parte del Punto unico di accesso (PUA) nel Distretto di San Benedetto del Tronto.

    2. Monitoraggio dei tempi di attesa

    Sono stati condivisi i dati del monitoraggio avviato nell’Area vasta sulle liste di attesa, che unifica per la prima volta l’offerta di Area vasta in una unica visione del fenomeno. Nella definizione del report specifico si è concordato di includere, evidenziandoli, i dati relativi all’attività libero professionale.

    Nel corso dei diversi incontri di verificasi è registrato un miglioramento di alcune prestazioni, mentre altre sono rimaste critiche, e si sono pertanto individuate una serie di prestazioni sulle quali intervenire (cardiologia, radiologia) con azioni specifiche come risulta dal successivo punto n.3

    La situazione critica relativa alla RM è vincolata al percorso di acquisizione di due nuovi dispositivi, uno collocato ad Ascoli Piceno e uno a San Benedetto del Tronto, la cui conclusione è prevista entro il 2015 compatibilmente con la conclusione delle procedure di gara avviate.

    3. Monitoraggio del Piano attuativo di Area vasta (Determina 1034 del 25/9/2014);


    Il Piano attuativo dell’Area vasta 5 prevede una serie di azioni specifiche da porre in essere il cui sviluppo è stato rendicontato nel corso degli incontri:


    Organizzazione dell’offerta:















    attivazione gruppi di lavoro per la revisione dei percorsi urgenti e definizione dei percorsi brevi – Distretti Si è proceduto ad una revisione dei percorsi in ambito radiologico e ad un aggiornamento degli stessi.
    verifica agende delle strutture private – Distretti Si è proceduto ad una revisione della committenza verso le strutture private, orientandola verso le prestazioni critiche: questa attività sarà pienamente attuata negli accordi per il 2015.
    attivazione del recall per la RM e EMG – CUP E’ stato attivato il recall per queste prestazione con   recupero di posti da utilizzare nei percorsi brevi

     

    Promozione dell’appropriatezza







    Analisi delle prescrizioni Si è proceduto alla rilevazione dei dati che sono oggetto di verifica con medici di medicina generale; tale azione ha evidenziato la necessità di segnalare alle Direzioni di Distretto le eventuali criticità o inadempienze nei percorsi, stabilendo un confronto stabile e diretto con i professionisti e MMG.

     

    Revisione o potenziamento dell’offerta











    Progetto potenziamento offerta cardiologica e percorso scompenso E’ stato assegnato un cardiologo ospedaliero all’attività territoriale nell’ambito dei due distretti. E’ in corso l’attribuzione delle ore ad altro cardiologo (dal 1° giugno).
    Omogeneizzazione del percorso prevenzione displasia dell’anca in AV Le UUOO di Pediatria e Radiologia hanno concordato il nuovo percorso per la gestione delle ecografie dell’anca

     

     







    Potenziamento dell’offerta radiologica

     
    Incremento prestazioni prenotabili attraverso attività aggiuntiva utilizzando Fondo Balduzzi

     

     

     

     

     

    4. Sviluppo dell’attività per la presa in carico della cronicità.

     

    Una delle azioni strategiche avviate dall’Area vasta 5 è rappresentato dall’istituzione del Dipartimento delle Cronicità. Questo Dipartimento ha il mandato di sviluppare i modelli di presa in carico del paziente cronico, che non deve ricorrere al CUP, ma vedere garantita una gestione pro attiva. Tale azione sarà oggetto di un incontro valutativo del primo anno di attività entro il 2015.

    Impegni per il 2015:


    1.Liste di attesa


    Si procederà alla revisione e aggiornamento del Piano attuativo dell’Area vasta 5, con il consolidamento del sistema di monitoraggio; il nuovo Piano attuativo verrà aggiornato entro il 30 giugno 2015.

    Le linee principali di azione concordate, in materia di liste di attesa saranno:

    1. Percorsi differenziati per priorità

    Si procederà a monitorare l’attuazione delle indicazioni regionali per la differenziazione delle agende di prenotazione nelle classi U, B, D e P; in particolare per la classe P all’attivazione delle agende per i follow up in diabetologia, nefrologia, oncologia e cardiologia.

    Si procederà a trasmettere report trimestrali sull’attuazione di tale azione.

    Si potrà quindi sviluppare un report di analisi dell’attesa per classe di priorità con indicazioni utili consultabili sul sito web da operatori e utenti

    2. Promozione dell’appropriatezza prescrittiva

    Si intende sistematizzare il monitoraggio delle prescrizioni inappropriate con la richiesta di segnalazione costante di ogni prescrizione non motivata o non appropriata. Le segnalazioni saranno oggetto di confronto tra professionisti.

    Si procederà ad attuare sui dati 2014 il confronto tra attività ambulatoriale erogata e prenotazioni a CUP al fine di censire analiticamente le prestazioni erogate senza corrispondente agende di prenotazione e quindi procedere all’inserimento a CUP di tutta l’attività.

    3. Azioni per promuovere la presa in carico della cronicità, fragilità e patologie neoplastiche.

    Nel corso del 2014 il Dipartimento delle cronicità ha sviluppato una analisi delle problematiche in essere ed è in fase di elaborazione un progetto complessivo di approccio alla cronicità nell’Area vasta 5 che verrà presentato entro il 2015.

    Inoltre l’impegno di predisporre agende dedicate a pazienti oncologici. Tale attività verrà monitorata entro il 2015 a partire dai nuovi casi.

    4. Azioni sull’offerta

    Si procederà a inserire negli obiettivi delle Unità operative il dato relativo alle attese per le diverse discipline, in particolare per la garanzia dei percorsi U e B.

    Secondo quanto stabilito dalla DGRM n. 106/2015, l’AV 5 adotterà entro il 2015 il Regolamento aziendale per l’esercizio dell’attività libero professionale intramuraria nonché i piani aziendali dei volumi di attività istituzionale e di attività libero professionale intramuraria.

    Rispetto alle azioni sulle specifiche aree critiche si individuano le seguenti azioni, finanziabili anche da risparmi interni , predisponendo progetti mirati con definizione e tempistica:

    • potenziamento dell’offerta di RM con l’attuazione di uno specifico progetto;

    • definizione di un percorso MOC;

    • definizione di un progetto sulle prestazioni strumentali di cardiologia;

    • definizione di un progetto sulle visite neurologiche

    • eventuali altri progetti specifici.


    Nella misura in cui saranno finalizzati alla riduzione delle liste d'attesa e della mobilità passiva, i progetti di cui sopra saranno finanziabili, secondo quanto stabilito dalla Dgr 106/15 e in conformità ad un apposito atto regionale, con le risorse recuperate dal 5% di quanto ricavato dall'attività libero professionale, anche prevedendo il ricorso a prestazioni aggiuntive o a personale aggiuntivo.


    2. Potenziamento dell’offerta residenziale: Posti letto di Residenza protetta anziani, Posti letto di Residenza protetta demenze, Posti di Centri diurni demenze.

    L’AV concluderà il percorso di verifica della congruità delle rette richieste agli ospiti negli anni 2013 -2014 e della restituzione delle quote indebitamente richieste ai pazienti.


    STRUTTURE RESIDENZIALI e SEMIRESIDENZIALI PER ANZIANI NELL’AREA VASTA 5


    Prima dell’assegnazione di posti letto di RPA e RPD del settembre 2014 nel Distretto di San Benedetto del Tronto erano attivi 5,37 p.l. di RP ogni 1000 abitanti > 65 anni, mentre nel Distretto di Ascoli Piceno 5,13 p.l. ogni 1000 abitanti > 65 anni.

    Relativamente alle RSA invece la dotazione è di 4.05 p.l. ogni 1000 abitanti > 65 anni a San Benedetto contro i 3.04 p.l. ogni 1000 abitanti > 65 anni ad Ascoli.

    Il 26.01.2015 l’ASUR ha adottato le Convenzioni per gli anni 2013 e 2014 con le Residenze Protette Anziani dei due Distretti dell’Area Vasta 5 per un totale di 60 p.l. aggiuntivi e per i 20 p.l. di RPD presso la Struttura residenziale San Giuseppe di San Benedetto del Tronto ed approvato il differimento dei termini per l’attivazione del Centro diurno demenze nel Comune di Ascoli, oltre che l’attivazione, a far data dal 1.10.2014, dei 5 posti di Centro diurno demenze presso il Centro Anziani Forlini di Offida.

    Il 2.2.2015 ha approvato le convenzioni per il 2015 con la RPA Sanitas e con IDEAS per l’attivazione del nuovo Centro diurno demenze di San Benedetto del Tronto.

    Relativamente ai 20 posti di RPD, l’UVI di San Benedetto ha effettuato a dicembre la valutazione degli ospiti presenti in Struttura ed individuato 14 pazienti residenti nel Distretto di San Benedetto e 4 residenti nel Distretto di Ascoli che sono stati inseriti dal 22.12.2014 in 18 dei previsti 20 p.l. di RPD.

    È stata attivata la convenzione con il Centro diurno Forlini di Offida per 5 posti di semiresidenziale demenze, con decorrenza 1.10.2014, mentre per i 15 posti di Centro diurno demenze di nuova attivazione, il Comune di Ascoli il 22.01.15 ha comunicato di aver individuato il gestore della Struttura nella Cooperativa Asea onlus di Ascoli Piceno e l’attivazione è prevista per il 1° maggio.

    Con DGRM n.1013/2014 per l’AV 5 i posti letto incrementabili entro il 31.12.2014 sono:

    Residenza Protetta (RP ) n.80 p.l. di cui

    n.41 per il Distretto di Ascoli Piceno

    n.39 per il Distretto di San Benedetto del Tronto


    Residenza Protetta Demenze (RPD) n.20 p.l. di cui

    n.10 per il Distretto di Ascoli

    n.10 per il Distretto di San Benedetto del Tronto.


    Centro diurno demenze o Alzheimer (CDA) n.40 p.l. di cui

    n.10 nuovi + 10 per riconversione da Centri diurni sociali per anziani per Ascoli Piceno.

    n.20 p. di semiresidenziale per San Benedetto del Tronto


    Situazione attuale:


    DISTRETTO DI ASCOLI PICENO


    n.3 RSA a gestione diretta per complessivi 90 p.l.

    Ascoli Piceno 40 p.l.

    Acquasanta 20 p.l.

    Offida 30 p.l. di cui 3 con funzione di hospice


    1. 8 RPA per complessivi 173 p.l. di cui


    n.3 a gestione diretta per complessivi 50 p.l.

    Ascoli Piceno 20 p.l.

    Acquasanta 20 p.l.

    Offida 10 p.l.

    n.5 RP convenzionate di cui 3 ad Ascoli per complessivi 62 p.l., 1 ad Offida per 30 p.l., 1 a Castel di Lama per 31 p.l. di prossima attivazione

    Inoltre n.10 p.l. di RP Demenze a San Benedetto presso la Struttura IDEAS San Giuseppe

    Centri diurni per demenze 1 ad Ascoli di 15 posti attivo dal 1 giugno 2015 centro il Girasole Loc Brecciarolo

    1 ad Offida di 5 posti c/o Centro diurno anziani attivato dal 1.10.2014

     



































































































    Nome

     
    Intestatario

    autorizzazione
    Ubicazione pp.ll.

    ASUR
    AUTORIZZAZIONE

     
    Altre tipologie

    c/o stessa Struttura
    RPA

    Chiesa di

    Santa Marta
    Don Lino Arcangeli Ascoli

    v del Giordano 48

    0736.347088
    20 Aut. n.13 del 19.05.09

    n.29 del 22.07.11

    per p.l. 30 di RP

     
    10 RPA

    Autorizzati
    RPA

    Ancelle del Signore
    Suor Agnese Ferri Ascoli

    via Luciani, 8

    0736.42408
    12 Aut. n.18 del 21.09.09 e n.28 del 22.07.11

    per 19 p.l. di RP

     
    7 RPA autorizzati
    RPA

    Preziosissimo Sangue
    Sig.ri Biliotti e Lociuro Filippo

    3346448970
    Ascoli

    via Napoli, 56

    0736.342740
    30 Aut.n.15 del 28.05.09 e

    Aut. n.34 del 15.10.12 per 30 p.l.di RP Aut.20 del 21.07.10
    16 Casa di riposo
    RPA “B.Forlini”

     
    ASP“B.Forlini” sig. Calvaresi dott.ssa Di Buò Offida

    v del Merletto, 29

    0736.889378
    30 Aut. c/o Comune di Offida. Previsione ampliamento 30 p.l. accordo pubblico-privato -
    SANITAS

     
      Castel

    di Lama

    via
             31 Aut. RPA del SUAP 24.12.14.

    Dei 40 p.l. in convenzione n. 31 sono per residenti Distretto di Ascoli e 9 per residenti Distretto di San Benedetto
     
    RPA “Luciani” AV5 Ascoli

    v. Zeppelle

    0736.358711
    20 Non presentata domanda

     
    40 RSA
    RPA

    Acquasanta
    AV5 Acquasanta

    Paggese

    0736.801087
    20 Parere positivo Commissione 14.07.09.

    Aut. c/o Comune Acquasanta
    20 RSA
    RPA AV 5

    Affida
    AV5 Offida

    via Garibaldi 4

    0736.887920
    10 Aut. c/o Comune di Offida 30 RSA di cui

    3 a tipologia hospice
          173    
               
    RPD IDEAS San Benedetto Tr. 10 Dei 20 p.l. totali n.10 p.l. per residenti Distretto di Ascoli  

     

    Dalla distribuzione delle Strutture residenziali sul territorio dell’Area Vasta 5 si evidenzia come l’area della Comunità montana dei Sibillini non abbia strutture di questo tipo.

    Si rende necessario pertanto concordare con il Distretto limitrofo di Fermo la possibilità di inserire, a richiesta dell’interessato, pazienti residenti in uno dei 5 Comuni dell’ex Distretto di Amandola non transitati all’Area Vasta 4, nella RSA di Amandola in cambio di pari giornate di degenza di persone residenti nell’Area Vasta 4 di Fermo eventualmente inserite in una delle Strutture dell’Area Vasta 5.


    DISTRETTO DI SAN BENEDETTO DEL TRONTO


    N.3 RSA per complessivi n.92 p.l. di cui :

    n.2 a gestione diretta con sede a Montefiore dell’Aso (n.20 p.l.) e a Ripatransone (n.32 p.l.)

    n.1 convenzionata con sede San Benedetto del Tronto (n.40 p.l.)


    N.6 RPA, convenzionate, per complessivi n.142 p.l. con sede a:

    San Benedetto del Tronto (IDEAS San Giuseppe 20 p.l.)

    San Benedetto del Tronto (Centro Sociale Primavera – Comune S. Benedetto del T. 40 p.l.)

    Grottammare (Pelagallo 40 p.l.)

    Grottammare   (Santa Maria 8 p.l.)

    Cupramarittima (Ciccarelli   15 p.l.)

    Montalto Marche (Galli-Comune di Montalto Marche 19 p.l)

    Di prossima attivazione n..9 p.l. presso la Struttura Sanitas di Castel di Lama


    N.2 Centri diurni per demenze convenzionate, per complessivi n.38 p.l. con sede a:

    San Benedetto del Tr.(n 18 posti) con onere al 50% ASUR e 50 % Comune di San Benedetto del T.

    San Benedetto del Tr. (IDEAS 20 pl.) di prossima attivazione ( da non confondere con i 20 p.l. RPD )

    Strutture RPA e RPD a favore degli utenti del Distretto di San Benedetto del Tronto

     



































































































    Nome Intestatario

    autorizzazione
    Ubicazione pp.ll.

    attivi

    ASUR
    Autorizzazione Altre tipologie

    c/o stessa struttura
    RPA

    Centro Sociale Primavera
    Comune SBT S.B.T.

    Via Piemonte n.124/b

    0735/781907
    40 Per p.l. 40 p.l. di Casa di Riposo
    RPA

    “San Giuseppe”
    Società IDEAS s.r.l. di Roma S.B.T.

    Via Luciani n. 81

    0735/780549
    20 Per p.l. 20 p.l. di RSA,

    p.l. di RPD

    p.l. di “Centro Diurno Alzheimer”
    RPA

    “ Pelagallo”
    ASP Pelagallo Grottammare

    Via Granaro n.6

    0735/631643
    40 Per p.l. 40 pl di Casa di riposo
    RPA

    “Vincenzo Galli”
    Comune di

    Montalto delle Marche
    Montalto delle Marche

    Via Romitorio n.1

    0736828019
    19 Per p.l. 20 Pl di Casa di riposo
    SANITAS   Castel di Lama 9 Aut. RPA del SUAP 24.12.14.

    Dei 40 p.l. in convenzione n. 31 sono per residenti Distretto di Ascoli e 9 per residenti Distretto di San Benedetto (non ancora attivi)
     
               
    RPA “Santa Maria” “Santa Maria” Grottammare

    Via Cairoli n.48

    0735/631156
    8  

    Per p.l. 8

     
    pl. di Casa di riposo
    RPA ”Ciccarelli” “Clemente e Nella Ciccarelli” Cupramarittima

    Via Ciccarelli

    0735/777253
    15 Per p.l. 15 pl. di Casa di riposo
               
          161    
    RPD

    “San Giuseppe”
    Società IDEAS s.r.l. di Roma S.B.T.

    Via Luciani n. 81

    0735/780549
    10 Per p.l .20*

    Dei 20 p.l. in convenzione n. 10 sono per residenti Distretto di Ascoli e n. 10 per residenti Distretto di San Benedetto
    p.l. di RSA,

    p.l. di RPA

    p.l. di “Centro Diurno Alzheimer”

     

     

    3. Attivazione delle case della salute

    Per la Casa della salute si procederà all’attivazione di una nuova struttura della tipologia A di cui alla DGRM 452, nel Comune di Ascoli Piceno.

    La sede sarà individuata nell’ambito delle strutture a disposizione dell’Av.

    Nell’attivanda Casa della salute si potrebbero accogliere almeno 6-8 MMG operanti in gruppo ed un turno di Continuità assistenziale.

    Con la realizzazione della Casa della Salute si vogliono ottenere: integrazione di più figure professionali diverse tra loro, per ambito di intervento, per competenze e per modalità operative, come MMG, PLS, medici di continuità assistenziale, specialisti, infermieri, fisioterapisti, attivazione di protocolli diagnostico-terapeutici con gli specialisti ed altre forme di interazione organizzativo - gestionale con le strutture di assistenza di secondo livello; inoltre messa in rete di tutti gli operatori, anche attraverso un adeguato sistema informatico, miglioramento delle relazioni tra professionisti grazie a diretta e reciproca conoscenza e stesura di linee guida condivise su patologie croniche ad alta prevalenza quali bronco pneumopatie croniche, vertigini, patologia degenerativa osteoarticolare, diabete e scompenso cardiaco; infine miglioramento dell’assetto organizzativo territoriale e soprattutto miglioramento dell’accessibilità per i cittadini alla complessa rete dei Servizi territoriali.

    Si vuole mettere in campo le competenze, gli strumenti, i mezzi e le risorse che consentano di far fronte in modo efficace, ossia con ricadute positive per la salute dei cittadini, alle nuove istanze di salute.

    Pur prendendo atto che la tipologia della struttura in fase di avvio sarà necessariamente di tipo A, quindi a bassa complessità organizzativa, dati i tempi brevissimi di attuazione ed i limiti del primo finanziamento regionale, si ritiene opportuno predisporre un piano di attuazione articolato nell'ottica di sviluppo della struttura, prevedendo oltre ai servizi tipici della tabella A anche servizi facoltativi.

    Nel Distretto di San Benedetto del Tronto sono già attive le Case della Salute di Ripatransone e di Montefiore dell’Aso, entrambe di tipologia B. Si concorda sulla necessità di articolare un'organizzazione quanto più integrata possibile dei servizi diagnostici e terapeutici di queste due strutture, evitando doppioni e garantendo così una copertura razionale ed efficace del territorio di riferimento.

    Nel Distretto di Ascoli Piceno, è già attiva la Casa della Salute di Offida, di tipologia C nella quale sono presenti tutti i servizi individuati dalla Regione come Tipici tranne la funzione accoglienza-accettazione-assistente di studio, da attivare.

    Si allegano le schede di presentazione del progetto già presentato in Regione.

    Le parti concordano sulla necessità di programmare l’attivazione di una ulteriore Casa della salute a San Benedetto del Tronto.

    All’interno delle strutture opera un team multidisciplinare e la presa in carico del cittadino è garantita da percorsi integrati di cura e assistenza erogati da professionisti che, pur appartenendo ad aree differenti, si trovano ad operare nel medesimo contesto.


    4. Dipartimento di Prevenzione


    E’ stato sottoscritto in data 11/12/2014 uno specifico protocollo di intesa sulla promozione della salute nei luoghi di lavoro che prevede un percorso dettagliato da sviluppare nel corso del 2015.

    Impegni per il 2015:

     









































































    1. sviluppare il coordinamento tra Enti deputati al controllo rafforzando il ruolo dell’Organismo Provinciale, anche con la partecipazione delle OO.SS. a scopo propositivo/consultivo;


     


    1. prevedere almeno un incontro nel primo semestre di ogni anno per presentare ed analizzare le attività dello SPSAL, fatte e da effettuarsi in materia di sicurezza e salute sui luoghi di lavoro;


     


    1. istituzionalizzare lo Sportello Informativo integrato in AV5 per un periodo triennale, a partire dalla data di sottoscrizione di presente protocollo d’intesa, con un canale di accesso privilegiato a favore degli Organismi bilaterali e degli RLS/RLST [i];


     


    1. realizzare una Banca Dati degli RLS del territorio dell’Area Vasta 5, aggiornandola con i nominativi acquisiti nel corso di qualunque tipo di accesso nelle aziende e verificando la possibilità di implementarla coinvolgendo l’INAIL;


     


    1. prevedere incontro/i nel primo semestre di ogni anno con gli RLS (Rappresentanti dei Lavoratori alla Sicurezza) ed in particolare gli RLST (RLS Territoriali) per un confronto su temi di particolare interesse (anche in situazioni di brain-storming con il tutoraggio di un operatore SPSAL AV5 o altra modalità, sempre sotto la supervisione dello SPSAL AV5) ed un’analisi congiunta sulle azioni esercitate e quelle da attuare nelle PMI e micro imprese nelle quali l’RLST esercita la propria funzione [ii];


     


    1. portare a regime il Tavolo sulle “buone prassi”[iii];


     


    1. realizzare periodicamente seminari e convegni sui principali settori a maggior rischio, allo scopo di implementare la “cultura della prevenzione”, nonché per promuovere azioni di verifica della formazione a categorie di lavoratori “sensibili”;


     


    1. uniformare le procedure presso il Servizio PSAL in AV5;


     


    1. sensibilizzare le aziende sulla responsabilità amministrativa delle stesse ex D.Lgs. 231/2001 e sull’opportunità di adottare Sistemi di Gestione della Sicurezza sul Lavoro (SGSL) segnalando loro la possibilità di ottenere sgravi sui premi INAIL;


     


    1. verificare il sistema degli appalti sicuri nei cantieri edili e portuali e la problematica della proliferazione dei lavoratori autonomi che si associano allo scopo di eludere la normativa di settore[iv];


     


    1. verificare con particolare cura il settore agricolo, fonte spesso di infortuni gravi e mortali, in accordo con quanto previsto dal Piano Regionale Agricoltura e Selvicoltura 2014, controllando il parco macchine ed attrezzature in uso in maniera tale da incrementare il numero di sopralluoghi previsti per l’Area Vasta 5[v];


     


    1. verificare, previa una definizione delle priorità di intervento, i settori Scuola, Sanità, Pubblica Amministrazione, Terziario/Commercio e Cooperative di produzione e servizi;


     


    1. omogeneizzare l’attuazione dei progetti collegati con la prevenzione e l’emersione delle malattie professionali, in particolare i tumori, dando seguito alle azioni previste nella D.G.R. 883/2013. In questo senso saranno opportune;


     


    1. attuare la Campagna europea per la prevenzione dello stress lavoro-correlato e delle malattie psicosociali soprattutto attraverso le azioni di informazione, vigilanza e supporto sanitario come previsto dalle indicazioni regionali;


     


    1. attuare il Piano prevenzione malattie muscolo scheletriche (MMS) di riflesso a tempistiche e modalità operative dettate dalle sedi regionali, con la formalizzazione degli ambulatori di medicina del lavoro;


     


    1. garantire una formazione continua e di qualità al personale SPSAL, anche per migliorare la gestione delle inchieste infortuni;


     


    1. implementare le verifiche sulle attività di In-formazione dei lavoratori e dei loro rappresentanti in materia di sicurezza sul lavoro, in particolare per i lavoratori stranieri e verificare eventuali sinergie con l’INAIL su iniziative comuni e relativi finanziamenti.


     

     

     

    [i]
    Nell’incontro di cui al p. 2 sarà verificata ed analizzata l’attività dello Sportello Info alla luce dei risultati ottenuti.

    [ii]              Le OO.SS. si impegnano a comunicare allo SPSAL AV5 i nominativi degli RLST e degli Organismi Paritetici Provinciali operanti sul territorio al fine di rafforzare il sistema bilaterale previsto dal più volte citato D.Lgs. n° 81/08.

    [iii]             In relazione a questo punto, lo SPSAL AV5 si farà carico di stilare test appropriati ed utili allo scopo di formalizzare una “buona prassi inerente le tecniche di valutazione dell’efficacia della formazione sulle attrezzature da lavoro”. La procedura così redatta dovrà essere condivisa da tutti gli Enti firmatari del Tavolo (già attivato nel primo semestre 2014) e sarà proposta alla Regione Marche ed al Ministero del Lavoro al fine di essere poi validata come “Buona Prassi” da seguire da parte degli Enti formatori accreditati nel territorio di competenza.

    [iv]            In effetti, nella giornata di presentazione del Piano Nazionale di Prevenzione in edilizia 2013-2014 tenutasi a Roma il 4/04/2013 è stato evidenziato come l’edilizia continui a rappresentare il settore con il numero maggiore di violazioni rispetto ad altri. Il 42% delle violazioni totali riscontrate in salute e sicurezza risulterebbero ancora riconducibili al vecchio DPR 164/56 e riguarderebbero il rischio di cadute dall’alto (ponteggi, aperture nel vuoto, ecc.). Ciò significa che il “sistema edile” non è nemmeno adeguato agli anni ’50! Il 13% delle violazioni riguarderebbero invece il rischio investimento, seppellimento. D’altra parte si riscontra invece un adeguamento maggiore alla legislazione più recente: in sostanza il “pezzo di carta” lo si trova (è raro non trovare un piano di sicurezza), ma il “parapetto” no! Su circa 320.000 notifiche preliminari dell’anno 2011, ne risultavano essere state controllate 80.000 (25%) da ASL e DTL: questo rappresentava quindi un dato molto importante in quanto evidenziava come il settore edile risultava particolarmente monitorato rispetto ad altri settori nei quali si raggiungeva appena il 10%. Se poi consideriamo che nel settore edile operano anche gli Organismi Paritetici (CPT) i quali effettuano accessi nei cantieri (circa 50.000), allora arriviamo a circa 130.000 cantieri visitati. Tuttavia persistono problematiche ancora da risolvere in questo settore. In primo luogo occorre che l’attività ispettiva sia il più possibile omogenea nel territorio affinché la stessa possa essere ritenuta più “credibile”. Il disorientamento percepito nelle aziende è dipeso nel passato e tuttora dipende anche dai diversi “approcci” messi in campo da Enti di controllo diversi (in alcuni territori si punta di più al controllo della formazione, in altri si prediligono altri aspetti, e così via): l’interpretazione delle norme ha da sempre richiesto e richiede perciò una omogeneizzazione dell’attività ispettiva. Altra problematica del settore edile è quella della “destrutturazione” che incide moltissimo sugli eventi infortunistici: risulta essere un dato di fatto che il lavoratore assunto a tempo determinato o con lavoro intermittente è esposto a rischi in misura maggiore rispetto ai lavoratori a tempo indeterminato (“inquadrati”) in un’impresa. Si pensi poi al proliferare dei lavoratori autonomi e delle associazioni temporanee di lavoratori autonomi! In questi ambiti le dinamiche infortunistiche sono più frequenti perché non ci può essere né organizzazione né gestione del rischio. Su tali aspetti vale la pena di approfondire la vigilanza ed il controllo nel territorio di competenza. Vedasi anche Circ. Min. Lav. n° 5/2011 sulla “genuinità” dell’appalto.

    [v]             Gli interventi di vigilanza nelle aziende agricole, nei coltivatori diretti del fondo (ex art. 21 D.Lgs. 81/08 e smi) e/o rivenditori, saranno tesi a eliminare i rischi più gravi legati alle macchine agricole (trattori, macchine movimento terra, rops, cardani, prese di potenza ecc.), ma anche all’uso di sostanze pericolose in agricoltura (uso sostenibile prodotti fitosanitari, ecc.).

    I principali risultati attesi consistono nel:

    -             rispetto delle norme di tutela della salute e sicurezza dei lavoratori e degli utilizzatori,

    -       messa a norma del parco macchine delle aziende agricole,

    -       alimentazione del Registro Nazionale con i dati relativi alle inchieste d’infortuni nel settore agricolo per i casi legati all’utilizzo di attrezzature a macchine agricole,

    -       raggiungimento di una buona omogeneità sul territorio regionale nei livelli di intervento e nei criteri di verifica;

    -       contributo all’Osservatorio epidemiologico regionale.

    Ascoli Piceno, 11.06.2015

     

    L.C.S.

    PARTE PUBBLICA

     

    Direttore Dott. Massimo Del Moro                                                                ___________________

    Direttore Medico di PO Dott. Remo Appignanesi                                          ___________________

    Direttore di Distretto Dott.ssa Giovanna Picciotti                                          ___________________

    Direttore di Distretto Dott.ssa Maria Teresa Nespeca                                     ___________________

    Direttore del Dipartimento di Prevenzione Dott.Vincenzo Calvaresi             _________________

     

     

    PARTE SINDACALE

     

     

    CGIL

    COLLINA GIANCARLO ___________________

    GIOVANNOZZI PAOLA ___________________

    VAGNONI FRANCESCO___________________

    STRACCIA MARCO __________________

    CISL

    ANGELINI ANTONIO   ____________________

    GRAZIOLI GIULIO ________________________

    DOMIZI ANTONIO ________________________

    UIL

    PACETTI GIUSEPPE _____________________

    FABIANI FRANCESCO ____________________

     

        

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