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Montefalcone e Smerillo, a scuola per tutelare il mare dalla plastica

Montefalcone e Smerillo, a scuola per tutelare il mare dalla plastica

Quasi 300 sono i milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno nel mondo, molte delle quali finiscono in mare.

Gli studenti della scuola primaria e secondaria inferiore di Smerillo e Montefalcone hanno partecipato oggi ad una lezione sulla plastica e sulla tutela del mare dai rifiuti plastici.

Quasi 300 sono i milioni di tonnellate di plastica prodotte ogni anno nel mondo, molte delle quali finiscono in mare. Oltre alle macroplastiche - contenitori, involucri e oggetti che si abbandonano come rifiuti - c'è un'altra categoria prodotta dall'uomo, quella delle microplastiche, minuscole sfere di polietilene, polistirene ed altre sostanze simili, contenute in molti prodotti di uso comune (ad esempio i cosmetici) ed in alcuni processi industriali, che ogni giorno finiscono in mare.

Ma come arriva la plastica in mare? Ce la buttiamo noi, dice Alessandro. Si chiama littering, cioè abbandono di rifiuti per strada invece che nei bidoni o cestini per l’immondizia. E come arriva al mare? Con il vento, attraverso i fiumi o i tombini, diventando marine littering. Inoltre, in mare finiscono anche i rifiuti prodotti sulle spiagge e abbandonati.

E quanto ci mette la plastica per degradarsi in mare? Al primo posto troviamo i fili da pesca, che impiegano fino a 600 anni. Seguono pannolini, assorbenti e bottiglie di plastica per i quali sono necessari fino a 450 anni. Per un sacchetto di plastica non biodegradabile, invece, servono circa 20 anni.

Gli effetti di questi cattivi comportamenti sono tantissimi: alcuni pesci crescono all’interno dei rifiuti plastici e rimangono intrappolati, le tartarughe non distinguono le buste di plastica dalle meduse e le mangiano, alcuni uccelli sono attratti dai colori della plastica e mangiano i tappi delle bottiglie.

Impariamo anche che i pesci scambiano le microplastiche per cibo ed è così che queste entrano nella catena alimentare. Ciascuno di noi mangia in media l’equivalente di una carta di credito a settimana, ma il nostro organismo non ha gli strumenti per digerire la plastica, la natura non l’aveva prevista.

Le microplastiche primarie possono anche entrare nel circuito già in questa forma, dai cosmetici, creme, dentifrici, microsfere… attraverso gli scarichi di casa e i lavandini, oppure dalle lavatrici, quando laviamo vestiti composti da materiali plastici. Per fortuna Giulia scopre di essere plastic free, perché la sua felpa è 100% cotone.

Allora cosa stanno facendo per ridurre le plastiche, chiede una bambina? No, non è questa la domanda, la domanda è: noi cosa STIAMO facendo? La responsabilità è a vari livelli, ma comincia da noi. Tutti dobbiamo contribuire a ridurre l’uso della plastica: i produttori, che dovrebbero produrre solo oggetti durevoli e riusabili o riciclabili. Stop agli imballaggi inutili che durano dal supermercato a casa! Compriamo sfuso o con le nostre vaschette e borse della spesa riusabili. Stop alle cannucce: 5 minuti per bere 400 anni per degradarsi. Beviamo l’acqua del rubinetto dalle borracce! Leonardo ha la compostiera e ci racconta come fa il compost con la raccolta dell’umido.

Dobbiamo fare spazio a nuove abitudini, ricordarci che possiamo scegliere.

Facciamo insieme un campionamento… e una sostituzione: ieri siamo andati a raccogliere un po' di sabbia a Porto d’Ascoli. Cosa abbiamo trovato? Alcuni giochi per il mare, palloncini, una formina, una stampella, un pezzo di rete da pesca… un rifiuto ha molte cose da dire.

Andando alla radice del problema, come avrebbero potuto non esserci? Come possiamo sostituire questi oggetti con qualcosa di utile? Non solo un altro oggetto, anche un’azione.

Riportandoli a casa…. Controllando di averli raccolti tutti…utilizzando materiali diversi, ad esempio biodegradabili, oppure la carta.

Osserviamo con il microscopio le microplastiche che abbiamo trovato nella sabbia, ce ne sono tantissime!

Il Sindaco di Smerillo, Antonio Vallesi, ricorda che gli studenti sono stati dotati di una borraccia per sensibilizzare grandi e bambini, mentre il Sindaco di Montefalcone Appennino, Giorgio Grifonelli, ci illustra il nuovo sistema di raccolta tramite i cassonetti con la tessera magnetica, che partirà proprio in questi giorni, e chiede ai ragazzi di farsi portavoce della novità con le famiglie.