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Consiglio comunale Ascoli, Ascolto&Partecipazione: "Rivedere lo statuto della Fondazione Cultura"

Consiglio comunale Ascoli, Ascolto&Partecipazione: "Rivedere lo statuto della Fondazione Cultura"

La nota deI consiglieri comunali Andrea Dominici,  Emidio Nardini e  Marta Luzi

I Consiglieri comunali di Ascolto&Partecipazione Andrea Dominici, Emidio Nardini e Marta Luzi sono intervenuti con una nota sul consiglio comunale scorso chiedendo una profonda rivisitazione dello statuto che riguarda la Fondazione Cultura presieduta da Nazzareno Cappelli:

"Durante il Consiglio Comunale del 26 novembre scorso, abbiamo evidenziato serie criticità circa le modifiche, proposte dal Sindaco e dalla maggioranza, allo Statuto della Fondazione Cultura di Ascoli Piceno. Infatti, come già fatto notare in Commissione Cultura, tutte le variazioni hanno un punto in comune: la mancanza di trasparenza e di partecipazione. In particolare, al Sindaco sarà riservata la nomina diretta non solo della maggioranza del Consiglio di Amministrazione (organo cui, di fatto, sarà demandato tutto il potere decisionale), ma anche dell’organo di controllo della stessa, potendo invece le Assemblee dei soci soltanto presentare proposte, non vincolanti, allo stesso CdA. Il fatto che la scelta dei membri di una fondazione di diritto pubblico sia di natura “politica”, come affermato da Fioravanti, è emblematico di quale sia la sua visione della Cosa pubblica. Risulta chiara infatti l’autoreferenzialità prescelta dal Sindaco e dalla maggioranza nella gestione della cultura, apparendo le sue logiche più ispirate ad una spartizione politica che al merito o alla competenza. È invece fondamentale che le decisioni in un campo così importante vengano raggiunte in maniera condivisa e trasparente e nell’interesse di tutti, non di pochi privilegiati nominati direttamente dal Sindaco. Inoltre, le repliche di Fioravanti alle nostre proposte sono apparse più volte fuori luogo e offensive, nonché caratterizzate da argomentazioni (forse volontariamente) lontane dal tema oggetto del dibattito in corso. Non è accettabile che il Sindaco di una città capoluogo di Provincia dimostri un atteggiamento così autoritario e ostruzionistico nei confronti dell’opposizione, soprattutto in sede di Consiglio comunale che, come lui stesso sempre e giustamente sottolinea, dovrebbe essere il cuore della democrazia cittadina. Auspicando, dunque, che in futuro il Sindaco sia più attento a gestire il dibattito in modo collaborativo, pacifico e maggiormente istituzionale, chiediamo con forza che il processo di revisione dello Statuto della Fondazione Cultura venga riconsiderato con modalità più partecipative, coinvolgendo non solo il Consiglio comunale, ma anche le realtà associative, gli operatori culturali, i cittadini e tutte le forze politiche, essendo in gioco la credibilità della Fondazione e il rispetto dei principi di trasparenza e democrazia che ne devono essere alla base".