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Albo degli Autotrasportatori, il parere dell'Ascolano Roberto Galanti - PMIA

Albo degli Autotrasportatori, il parere dell'Ascolano Roberto Galanti - PMIA

Partiamo da due notizie per esprimere il nostro modestissimo parere, che non vuole offendere o giudicare nessuno, ma che nulla osta ad una opinione sul problema.

UN  PARERE DEL SEGRETARIO GENERALE di PMIA autotrasporto , ROBERTO GALANTI su un problema che interessa anche i trasportatori del territorio piceno.

Partiamo da due  notizie per esprimere il nostro modestissimo parere, che non vuole offendere o giudicare  nessuno, ma che nulla osta ad una opinione sul problema.

Le due notizie trovate sui social sono:

1-Il Tar del Lazio, con sentenza pubblicata il 10 novembre appena scorso, ha annullato il decreto n°107 del 14 settembre 2021, di ricostituzione del Comitato Centrale per l’Albo degli Autotrasportatori, accogliendo il ricorso presentato da un’associazione  . “La Magistratura, con dichiarazione del suo Presidente, ha messo la parola fine alla scandalosa vicenda della ricostituzione Comitato Centrale per l’Albo degli Autotrasportatori, voluta dal precedente Esecutivo”.

2-un altro ricorso, con contenuti abbastanza “puntuali e per certi versi pesanti”, presentato da un’Altra Associazione avverso il procedimento di ricostituzione dell’Albo Nazionale delle imprese di autotrasporto che ha visto la sua esclusione dal tavolo delle associazioni rappresentanti il settore . “Un procedimento amministrativo che ammette la dimostrazione di taluni requisiti con “dichiarazioni sostitutive di atto notorio” – sostiene un rappresentante della parte esclusa-metodo ritenuto “accettabile” in relazione ai tempi di esecuzione, definendo responsabilità nel caso di dichiarazioni mendaci, ma che sommato all’attuazione di “controlli a campione”, su organizzazione, associati ed attività svolte, evidenzia una sostanziale “debolezza” , che mal si combina con la certezza richiesta per altri requisiti richiesti dalle norme di riferimento, ossia l’articolo 10 del D.Lgs. 284/2005. Prosegue la nota di quella Associazione….“l’assenza dell’Associazione nell’Albo degli Autotrasportatori, per scelte ‘politiche’, che non tengono conto dell’impegno e della rappresentanza vera ed oggettiva delle imprese, protratta negli anni, risulta quindi essere una grave anomalia, che dovrà essere risolta nelle sedi e nei tempi più opportuni”.

Fin qui la cronaca…… Ci piacerebbe suggerire alle istituzioni competenti, di effettuare una verifica non a campione, ma capillare e chissa’ che non vengano fuori delle questioni originali e simpatiche. L’albo degli autotrasportatori deve essere gestito dalle rappresentanze di autotrasportatori e non da altri perchè è come se l’albo degli avvocati venisse rappresentato e gestito  dai clienti.

E’ NECESSARIO RIVEDERE GLI ELEMENTI-REQUISITI PER POTER ACCEDERE ALL’ALBO.

Un Albo degli autotrasportatori, che si trascina fra leggi forse, sottolineo forse, anche  ”suggerite” da associazioni per escludere altre associazioni e ricorsi al tribunale amministrativo e Consiglio di Stato, non è più un’istituzione che può fornire garanzie agli addetti ai lavori.

Dopo decenni, l’Albo da la sensazione che  è il luogo di “privilegi istituzionali” che nulla hanno a che vedere con la rappresentanza dei reali problemi della categoria e delle conseguenti azioni che dovrebbero essere adottate per attenuarli, se non per risolverli.

Tutto è ridotto, pare, a protagonismi personali, a colpi di rivendicazioni fra chi vuole dimostrare potere e chi prova a resistere rivolgendosi ai tribunali, fra chi ha l’arroganza di avere nell’albo un “posto eterno” e chi invece sventola le ingiustizie subite per l’esclusione.

Quando la politica comprenderà che l’Albo, peraltro sostituito, di fatto, dal Ren comunitario (sul quale si devono iscrivere obbligatoriamente tutte le imprese per esercitare la professione), non funziona neanche più come uno strumento di scambio, per tenere tutti buoni, allora, solo allora, probabilmente, si potrà procedere al cambiamento e, di conseguenza, forse, si potrà provare a migliorare le condizioni di una categoria ormai sfiduciata.  

Domande legittime:

1-Cosa succederà ora se si va nella direzione dell’azzeramento delle rappresentanze? 

2-L’annullamento del decreto di costituzione vuol dire annullamento di tutte le delibere assunte dal comitato centrale sino ad oggi?

3- La nuova costituzione dovrebbe tenere conto delle ultime disposizioni di legge oppure deve tener conto del fatto che l’amministrazione avrebbe dovuto chiudere la precedente composizione  prima dell’entrata delle nuove norme

4- L’amministrazione intenderà presentare ricorso al Consiglio di Stato, o preferisce procedere alla ricostituzione ? in che modo?

5-Le istituzioni politiche cosa pensano di fare ? qualcuno potrà pensare di utilizzare il caos generato dalla sentenza per intervenire normativamente e raccogliere convenienze di parte?

Ai posteri l’ardua sentenza. Noi siamo in finestra, sempre attenti, per vedere la fine del “film”.  


Roberto Galanti PMIA